Abuso sessuale infantile: Conseguenze in età adulta e trattamenti

Abuso sessuale infantile: Conseguenze in età adulta e trattamenti

C'era una volta un bambino: L'adulto vittima di abuso sessuale nell'infanzia
Una lettura facile per meglio comprendere cosa accade all’adulto che è stato vittima di abuso sessuale nell’infanzia.

Quando si parla di “abuso sessuale infantile” ognuno di noi ha in mente una definizione precisa, dettata il più delle volte da esperienze indirette. Purtroppo in alcuni casi l’abuso sessuale entra direttamente nella vita di un individuo, impattando violentemente sul suo normale corso, lasciando dietro di sé delle ferite psicologiche che variano per gravità a seconda del tipo di abuso subito, l’età e la capacità di autocura di cui ogni mente umana dispone.

Partiamo da una definizione generale: intendiamo per abuso sessuale infantile qualsiasi attività che implica il coinvolgimento in attività sessuali di un minore da parte di un adulto.

Da notare bene, quando ci riferiamo ad attività sessuale, non parliamo necessariamente di un rapporto fisico diretto, ma di tutto ciò che ha a che vedere con la sfera della sessualità, se una delle due parti rifiuta o non è nella posizione di comprendere (o comprendere con un senso di maturità piena in caso di adolescenti) ciò che sta accadendo. Ad esempio, oltre alla violenza sessuale che implica una penetrazione, la costrizione al toccare o baciare; la visione non desiderata di nudità o atti sessuali del singolo adulto, di una coppia o più individui; riferimenti sessuali e argomentazioni oscene.

L’abuso sessuale infantile ha solitamente e comprensibilmente un elevato livello di gravità e rischio per la salute mentale di un individuo e la sua crescita. Una persona che è stata abusata in età infantile porta nel decorso evolutivo della sua mente le tracce di un evento traumatico che solitamente ne devia il normale sviluppo.

Possiamo dire in linea generale che il livello di gravità segue tre dimensioni fondamentali:

  • il tipo di abuso subito e la sua durata – ovvero, se si è trattato di veri e propri rapporti fisici, toccamenti o esposizioni visive o racconti e provocazioni e quanto a lungo;
  • l’età e le risorse individuali del bambino – ovvero, in quale fase dello sviluppo il trauma lascerà traccia e di quali risorse dispone;
  • l’identità dell’abusatore – più la parentela è prossima alla vittima, peggiori saranno le conseguenze del trauma subito.

Per intenderci, potremmo dire che un abuso sessuale subito da parte di un genitore ad un bambino in età pre-puberale (8-11 anni circa) che si protrae nel tempo, con un coinvolgimento fisico totale, con ogni probabilità si rivelerà un’esperienza tra le più distruttive per la salute psichica.

Naturalmente essendo queste tre dimensioni molto variabili, fare previsioni nei singoli casi è molto complesso e, proprio per le capacità e risorse individuali, situazioni che potrebbero far pensare a conseguenze peggiori potrebbero rivelarsi meno gravi di altre da cui ci si aspetterebbe al contrario quadri meno compromessi.

A fronte di ciò ricordiamo che trattandosi di abuso sessuale infantile, stiamo facendo distinzioni all’interno di una situazione che presenta comunque, in qualsiasi forma avvenga, una potenzialità traumatica di livello elevatissimo, che si parli di un episodio con coinvolgimento minimo, ad uno massimo.

Le conseguenze psicologiche di un abuso sessuale possono toccare differenti aree: l’autostima, lo sviluppo della sessualità, le capacità relazionali.

Solitamente un bambino reagisce all’abuso innescando meccanismi di difesa basici, quali rimozione e dissociazione – la mente cerca in questo modo di sganciarsi dal ricordo traumatico insostenibile creando una barriera tra ciò che è accaduto e le implicazioni emotive o cancellando letteralmente l’episodio dalla memoria. E’ stato rilevato come il minore affronti una situazione molto simile a quella degli adulti che, dopo aver subito un trauma, sviluppano un disturbo post-traumatico da stress.
Il senso di colpa si riversa su di sé ed è tanto più intenso, quanto l’ambiente circostante ignora o copre l’episodio, e di contro, si sviluppa un profondo senso di sfiducia e paura nei confronti degli altri.

Un adulto che è stato abusato deve scontrarsi con queste credenze sviluppate e consolidate dal bambino che era un tempo. Tenderà a seconda dei casi, ad essere altamente aggressivo, ad incolparsi ferocemente, avrà una bassa autostima, tenderà a deprimersi o ad oscillare molto tra stati emotivi. È prevedibile che abbia difficoltà a regolare gli impulsi e problematiche ad inquadrare e sviluppare una corretta identità sessuale ed una vita sessuale soddisfacente.

Tra le patologie che possibilmente si sviluppano troviamo il disturbo borderline di personalità, la depressione, disturbi alimentari e dipendenze, proprio in conseguenza all’incapacità di regolarsi e al costante bisogno di “tenere il controllo” su una situazione che si percepisce in pericolo costante.

Ad oggi la psicoterapia è uno strumento di elezione per trattare e curare storie e conseguenze degli abusi. Ovviamente, parlando di età adulta, si dovranno affrontare gli effetti di schemi disfunzionali consolidati nel tempo. Si può dire che il trauma dell’abuso innesca una serie di meccanismi di difesa estremi della mente che portano purtroppo, seppure con lo scopo di proteggere la persona da un crollo, alla formazione di sistemi difettosi e patologie che probabilmente non sarebbero comparsi altrimenti.

In quest’ottica, abbiamo personalmente usato l’esperienza nata da un lavoro costante sul campo in questo ambito per sviluppare un metodo mirato, la cui filosofia di base è mantenere al centro la narrazione della persona, integrando tecniche e conoscenze in campo psicotraumatologico sempre più innovative: l’Emdr; la Psicoterapia Sensomotoria; la terapia dell’Esposizione Narrativa, ne sono alcuni esempi.

Tutto ciò all’interno del percorso di psicoterapia, per fornire a chi ne fa richiesta un’esperienza che garantisca una totale e complessa strategia di intervento il più possibile risolutiva, nel rispetto della natura articolata del trauma, la cui cura non può ridursi alla sola rimozione dei sintomi da esso generati (per saperne di più, vedi: Alicanto – Centro Cura del Trauma Psicologico).

Se volete approfondire il tema in modo dettagliato e avere risposte più complete potete acquistare il libro in versione cartacea oppure ebook (gratis con abbonamento KindleUnlimited) cliccando sul titolo: C’era una volta un bambino: L’adulto vittima di abuso sessuale nell’infanzia

NB. Vorrei estendere un ringraziamento particolare a tutti coloro che con coraggio stanno commentando l’articolo, facendo domande o semplicemente condividendo il dolore e il disagio delle loro esperienze di abuso vissute in età infantile.
[E’ possibile che parti dei commenti con contenuti marcatamente espliciti vengano tagliati per il contesto nel quale sono pubblicati.]

Vorrei altresì specificare che purtroppo NON E’ POSSIBILE FARE CONSULENZE VIA EMAIL O TELEFONICHE.

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1.081 commenti

  1. Buonasera, sono una ragazza di 20 anni e da quando ne avevo 5 fino agli 8 mio cugino di 10 anni più grande ha abusato di me. Non l’ho mai detto ai miei genitori, gli unici a saperlo sono il mio ragazzo e la mia psicologa. Quando ne parlo, però, è come se raccontassi una storia qualsiasi, non mi pesa e la racconto con molta tranquillità. Ciò mi spaventa perché ho paura che sia una trauma che non ho ancora ben metabolizzato e avrà conseguenze catastrofiche dopo.
    Secondo voi?
    Grazie mille

    1. Author

      Gentile Asia,
      non abbia paura. Può essere normale, proprio perchè i traumi si dissociano a volte, che non si senta molto in contatto emotivo con l’accaduto. Ognuno elabora a suo modo e può accadere che con le proprie risorse si possa tranquillamente superare senza danni importanti. Naturalmente se si tratta di uno stato dissociato, è importante continuare a lavorare su di esso per riconnettersi emotivamente e superare al meglio l’accaduto.

      1. Salve, sono Pamela e ho 31 anni.. (Mi scusi in anticipo per le parole che sto per usare) Non mi ricordo esattamente a che età, forse intorno ai 10/11/12 anni, ma un giorno il custode della mia chiesa è venuto a casa mia, era una persona conosciuta, e mentre io ero seduta sulle sue gambe (mia mamma e mia sorella erano lì), ha messo la mano dentro le mie mutande e mi ha toccato.. Quando è andato via, io l’ho salutato tranquillamente e quando mia mamma mi ha chiesto se era successo qualcosa, io le ho detto di no e sono andata avanti con la mia vita tranquillamente.. Alla fine della quinta superiore, ho sofferto di depressione perché, dopo un film, mi è iniziata un grandissima paura di morire, ma sono sempre andata avanti con la mia vita.. Sono stata bene per alcuni anni, poi, a causa della morte di una persona che conoscevo, è ritornata la mia paura di morire che sono riuscita ad affrontare con farmaci e vita all’aria aperta.. Dopo atri anni e dopo un’altra morte, sono ricaduta, ma ne sono uscita.. Poi, quest’ anno, dopo la nascita della mia nipotina, sono morte mia nonna e mia zia nel giro di due mesi e sono iniziati gli attacchi di panico, seguiti da ipocondria, ansia ed ora da disturbi ossessivi di tipo sessuale (solo nella mia mente) verso i bambini.. Secondo lei, questi disturbi sono legati all’abuso mai rivelato e mai affrontato o ai vari film o alle notizie che si sentono ogni giorno? Credo di avere una mente molto influenzabile..

        1. Author

          Gentile Pamela,
          in linea generale è certamente possibile che l’episodio di abuso abbia avuto conseguenze sulla sua sensibilità emotiva. Sarebbe opportuno che cerchi un supporto per approfondire e capire meglio da dove arrivino questi problemi e provare a superare il disagio che prova.

  2. Sono una ragazza di 18 anni, è la prima volta che lo racconto e sono molto confusa a riguardo: da piccola i miei hanno divorziato e mio padre ci ha abbandonati, mia madre quando avevo sui 9-10 anni si è fidanzata con un uomo che ha abusato di me dagli piu o meno 10-11 anni fino ai 14. Nonostante tutto quello che mi facesse, costituiva in me una sorta di figura paterna, era sempre gentile, mi faceva dei regali ecc, e questo ha generato in me un grande conflitto. La cosa strana è che fino ad un anno fa io non riuscivo ad avere ricordi di tutto quello che era successo, ogni tanto avevo dei flash ma li sopprimevo ed era come se non fossero esistiti, non riuscivo a realizzare il fatto di aver subito un abuso, ero convinta che fosse tutto apposto e stavo benissimo. Poi un giorno l’anno scorso tutto d’un tratto mi sono sbloccata e ho iniziato a ricordare, piano piano sono riuscita a recuperare quasi ogni pezzo e adesso e come se la mia vita andasse in frantumi. Da quando ho ricordato sono depressa, vado male a scuola, non ho voglia di fare niente e evito di stare con altre persone, penso tantissimo al fatto che non avrò un futuro e mi sento come se tutto quello che ho vissuto fino al giorno in cui ho ricordato fosse solo un illusione. Inoltre sono omosessuale e non so se questo dipenda dagli abusi subiti. Quando sono con gli altri fingo di essere felice e di non avere alcun tipo di problema…..vorrei tanto sapere cosa mi prende e come fare a ritornare la persona solare che ero prima.

    1. Author

      Gentilissima,
      è del tutto normale per una mente con un trauma dissociato, ricordare all’improvviso quanto rimosso. Purtroppo il sistema della dissociazione, anche se ci fa vivere in apparente tranquillità, crea molti problemi alla mente e una precarietà che deve essere risanata per evitare conseguenze. Normale è il sentirsi destabilizzati, ma il riaffiorare dei ricordi è in realtà un primo passo decisivo per riacquistare il giusto equilibrio. Sarebbe opportuno chiedere supporto per aiutarsi in questo processo.

  3. Buonasera io quando ero piccola fino a 9 anni circa ho subito abusi sessuali da parte di mio padre, che andavano da strusciamenti a stringermi forte forte a toccarmi il seno io mi sono sviluppata a 9 e mezzo, mi faceva prendere una caramella dalla sua bocca con la lingua, questo è quello che ricordo! poi nel corso degli anni ho subito violenza fisica con legnate con cintura e uno strumento che mio padre chiamava martinet; io ero terrorizzata da mio padre sentito la violenza e la morbosita nei suoi occhi io avevo paura ero terrorizzata da lui. La mia mamma non mi ha mai difesa mai! per molti anni ho rimosso la cosa, anche se la mia adolescenza io direi non l’ho vissuta! circa 25 anni fa dopo aver pensato e ripensato sul perche del mio disagio, vedevo che mio padre mi guardava con estremo disagio mi sono resa conto che si eccitata guardandomi quindi dopo tantissimi anni realizzai cosa mi ero successo e ne parlai a casa! nessuno mi ha creduta ,anzi mia sorella mi ha ccusata dicendomi perche avessi parlato solo all’ora e che poteva succedere pure a lei! in tutti questi anni è un tormendo perche durante le festività io vado da loro per poter stare vicina ad un’altra mia sorella piu piccola! Ancora adesso c’è nei miei confronti astio come se io avessi rovinato la famiglia , me l’hanno proprio detto espressamente! a volte mi sento di crollare perchè non ho mai detto in faccia a mio padre quando mi fa schifo! nei prossimi tempi forse è meglio che io non vado li da loro almeno finoa quando mio padre è vivo! io sto male male!

    1. Author

      Gentile Antonella,
      la sua storia molto dura e complessa necessita sicuramente di un supporto adeguato. Purtroppo l’omertà attorno ad un abuso intrafamiliare è diffusa e questo compromette ulteriormente le condizioni traumatiche vissute da chi subisce un abuso. Spero possa trovare il coraggio di chiedere un aiuto ed affrontare queste problematiche in una sede opportuna.

  4. Buonasera,
    a 11 anni circa un vicino di casa con cui ero solita giocare e un suo amico entrambi due anni più grandi di me mi portano in un portone e mi baciarono e toccarono al di sotto dei vestiti e a loro volta mi portarono le mani sui loro genitali.
    Ad oggi non so con chi prendermela se non con me stessa, forse un po’ troppo ingenua ancora.
    So solo che riesco ad avere rapporti sereni solo quando bevo e sono occasionali.
    col mio ex ragazzo provavo dolore fisico durante i rapporti e li vivevo come un obbligo mantenere il legame di coppia, allontanandomi poi di proposito.
    Mi sento pazza e non capisco se quell’episodio possa effettivamente essere la causa dei miei problemi relazionali…

    1. Author

      Gentile Nina,
      non conoscendo lei e la sua storia di vita è difficile dare una risposta alla sua domanda. Posso certamente dirle che, in linea generale, questi accadimenti nel corso della pubertà posso incidere molto sullo sviluppo di una serena vita relazionale affettiva e sessuale. Chieda un supporto in merito per alleggerire il peso di questo episodio traumatico e provare ad alleviare i suoi nodi problematici.

    2. Salve, vorrei fare una domanda
      Perché sono molto frequenti casi di molestie da parte del fratello maggiore, spesso in età adolescenziale? Cosa incide su questo fenomeno, l’inconsapevolezza del ragazzino o altro? E altra domanda, è possibile ristabilire un buon rapporto fra i due fratelli, nonostante le molestie accadute, nel momento in cui sono adulti e consapevoli?
      Le faccio queste domande perché mi interessa molto l’argomento, e vorrei approfondire.
      Grazie in anticipo

      1. Author

        Gentile Manuel,
        in preadolescenza e adolescenza si è in pieno sviluppo ed evoluzione verso la maturità sessuale. Non è infrequente che giovani in questo momento particolare si trovino ad “utilizzare” i più piccoli durante le fasi di sperimentazione di questa scoperta delle pulsioni erotiche. Se si possa o meno ristabilire dei rapporti tra chi ha subito un abuso e chi lo ha agito non è possibile saperlo, ma dipenderà dalla storia e dalla personalità degli attori in causa.

        1. Salve, cercherò di essere breve. Ho quasi 60 anni. Molti anni fa mi è stata diagnosticata una psicosi bipolare. Credo di aver subito almeno un episodio di abuso sessuale da piccolissima, quando avevo meno di 4 anni da un conoscente e socio di affari di mio padre. Non ricordo chiaramente nulla dell’accaduto, ma diverso tempo fa ho avuto dei sogni strani che mi hanno in qualche modo fatto insospettire. Fin da piccolissima, non più di 7 anni, mi masturbavo spesso di nascosto, facevo quasi tutte le notti pipì a letto, ero riservata, insicura, avevo esplosioni di rabbia, e in seguito ho avuto molti altri problemi, tra cui difficoltà ad accettarmi, difficoltà di identità sessuale, sensi di colpa, pensieri di suicidio, depressione, insicurezza costante. Inoltre, pur andando abbastanza bene negli studi, non sono mai riuscita a comprendere quale fosse la strada da prendere nella vita. Da adolescente, all’inizio delle superiori, cominciai a soffrire di agorafobia e a prendere ansiolitici.
          In seguito ho scoperto di essere attratta da altre donne e ho provato a travestirmi da ragazzo.
          Ho sempre avuto molte difficoltà a socializzare e per questo ho trascorso gran parte della vita chiusa in casa e da sola. Vorrei chiederle gentilmente che tipo di psicoterapia dovrei seguire per fare un po’ di chiarezza nella mia psiche e se eventualmente sarebbe il caso di sottopormi ad una ipnosi regressiva. Grazie!

          1. Author

            Gentile Carla,
            per mia esperienza, sconsiglierei ipnosi in caso di abusi. Potrebbero facilmente sovrapporsi esperienze caricate da immagini fantasticate con il rischio di confondere ulteriormente la mente, anzichè di mettere ordine. Ad ogni modo, il percorso che consiglio è sempre quello che ognuno si sente di voler scegliere per sè. Non c’è un tipo di psicoterapia più efficacie di un’altra, se parliamo in termini generali. La cosa che conta è trovare un professionista che abbia una esperienza mirata sul trauma e che il percorso si concentri sul problema dell’abuso. Non meno importante, che si senta bene e a proprio agio con il proprio terapeuta.

  5. Ciao,
    L’aver subito molestie sessuali da parte di mio fratello da piccolo potrebbe aver influito sul mio orientamento sessuale (sono omosessuale)?

    1. Author

      Gentile Marco,
      purtroppo non è possibile rispondere ad una domanda simile con certezza. L’orientamento sessuale si definisce nel corso dello sviluppo in modi prevalentemente naturali, ci sono però esperienze vissute e situazioni che possono incidere su di esso, come ad esempio abusi. Impossibile sapere se si sarebbe o meno sviluppata a prescindere una predisposizione o l’altra.

  6. Salve,
    ho 34 anni e dai 3 ai 13 anni mio padre ha abusato di me (non con rapporti completi). Oggi non riesco ad avere delle relazioni con un uomo, trovo disgusto nel pensare a relazioni sessuali e anche se vorrei metter su famiglia non ci riesco. E’ normale, tutto ciò? Grazie.

    1. Author

      Gentile Claudia,
      una storia di abuso così drammatica certamente lascia delle tracce molto forti e problematiche che necessitano assolutamente di essere trattate in sedi opportune. Purtroppo è comprensibile avere tali blocchi a seguito di una esperienza simile.

  7. Salve,ho 43 anni,ma solo 10 anni fa,dopo la separazione col padre dei miei due figli ,una femmina e un maschio,ho realizzato i miei fallimenti con gli uomini.avevo rimosso le molestie subito da mio fratello qualche anno più vecchio.tutto è venuto a galla quando mi sono trovata senza una figura stabile.poi ho scoperto che qualche anno dopo è successa la stessa cosa anche a mia figlia da parte del cugino….io non ne avevo mai parlato con nessuno,lei per fortuna è riuscita a liberarsi di questo peso,ma non sono riuscita ad aiutarla ed ora vive di crisi di rabbia e tristezza …vorrei tanto capire cosa fare x me ma soprattutto x lei. Grazie

    1. Author

      Gentile Elena,
      i percorsi di guarigione dal trauma sono molto differenti da persona a persona. Chi è vicino può supportare ed essere comprensivo, ma ricordare sempre di non potere purtroppo fare nulla di più di questo. Provi a chiedere appoggio professionale per la sua storia e suggerire a sua figlia di fare altrettanto, nella speranza che abbia forza e motivazione per chiedere aiuto.

  8. Buongiorno, sono Marianna e ho avuto una relazione con un uomo che durante l’infanzia ha subito abusi sessuali. Per circa due anni non ha fatto menzione di nulla di quanto accaduto, tuttavia il suo comportamento nei miei confronti e le inevitabili difficoltà che aveva nella sfera dell’intimità mi hanno fatto pensare che soffrisse tantissimo e che tale dolore fosse un dolore antico. Stare accanto a questo uomo a cui ho voluto molto bene, non è stato facile e ha creato in me una sorta di frattura. Sono stata la prima persona a cui ha parlato di questi abusi sessuali anche se in modo confusionario rivivendo dei flashback. Non ha più voluto affrontare l’argomento nè con me nè con un professionista.
    Si è rifugiato nel suo “mondo magico” come lo definiva che ha costruito fin da bambino per poter sopravvivere. la nostra relazione è finita prima che lui mi parlasse di questi abusi perchè io non riuscivo più a vivere con una persona che mi voleva bene ma detestava il mio corpo o qualsiasi contatto fisico. Mi dimostrava il suo affetto attraverso attenzioni tipiche di un padre verso una figlia. Insomma, riusciva a vedermi solo come una bambina nel suo mondo magico. Perchè si parla così poco di chi, come me, ha vissuto un dolore grande vicino a questo uomo, una sorta di violenza riflessa. Grazie e cordiali saluti.

    1. Author

      Gentile Marianna,
      in generale, vivere accanto a persone che non sono riuscite o che hanno difficoltà a superare delle problematiche non è semplice. Necessario in questi casi è considerare che nessuno ha il potere di aiutare e tantomeno curare chi non vuole.

  9. Ho subito abusi da uno zio dai 4 ai sei anni contemporaneamente alla perdita del mio papà ammalatosi cuore gravemente. Ogni volta che mi si lasciava con lui mi veniva una febbre da cavallo che passava solo quando mia mamma tornava a prendermi. Gli abusi sono stati graduali fino ad un rapporto completo. All’età di 17 anni ho subito uno stupro di gruppo. Adesso sono una donna ma purtroppo gli strascichi che mi porto addosso sono pesanti ingombranti e molto dolorosi.

    1. Author

      Gentile Paola,
      spero possa trovare la forza di farsi aiutare e raggiungere così la serenità meritata.

  10. salve, potrebbe causare una sorta di trauma in futuro un abuso non diretto e non consensuale da parte di due bambini che vanno da un età compresa tra i 3 e i 10 anni?

    1. Author

      Gentile Cristina,
      la domanda è molto generica e non è possibile prevedere cosa e quali conseguenze su una persona potranno esserci a seguito di qualsiasi evento traumatico. Possibile prevedere in linea del tutto teorica che un abuso avrà delle conseguenze, ma resta una ipotesi tutta da verificare nel particolare di ogni situazione.

    2. Salve sono una donna di 34 anni, ho dei vaghi ricordi che con mia sorella maggiore, lei è omosessuale ma io no, abbiamo avuto un esperienza sessuale insieme promossa da lei (a me nn mi sarebbe credo venuta in mente di fare una cosa del genere tanto meno verso di lei) io ero molto piccola ma non ricordo bene, so solo che faccio fatica a parlarne perché non so se è colpa mia se l ho voluto, non ricordo bene…so solo che volevo dirlo a mamma ma lei mi bloccava, perchè per me era un gioco all epoco..adesso non lo so, sono molto confusa..non ne ho mai parlato con nessuno…(Le dico che sto facendo un percorso terapeutico per l ansia) la ringrazio, non so cosa pensare e cosa fare.

      1. Author

        Gentilissima,
        provi a parlare dell’accaduto in terapia. Sarebbe opportuno lavorare su questo abuso proprio perchè i sentimenti di colpa e vergogna che ne derivano possono, se non superati, incidere sulla sua vita presente.

        1. Salve,sono stata abusata da un mio parente stretto (mio nonno) all’eta di 11/12 anni,questa cosa la ho detta solo a mia madre e mia sorella…mi hanno detto che se avesse continuato avrebbero preso provvedimenti ma alla fine mi hanno solo detto di ignorarlo (non aiutandomi neanche un’po a superare la cosa o a chiedermi come stessi).
          Ora non mi fido più di nessuno, non esco spesso di casa e ormai non socializzo neanche più di tanto…non ho nessuna domanda inrealta era più un commento sfogo se potesse darmi qualche consiglio sarà ben accetto.

          1. Author

            Gentilissima,
            non fidarsi avendo subito un abuso in famiglia è purtroppo una delle conseguenze più distruttive di questo tipo di trauma. Se possibile pensi a cercare aiuto esterno e provi a valutare la possibilità di affidarsi per poter elaborare e curare quanto accaduto.

      2. Ho 49 anni, ricordo con molto disgusto e rabbia i “giochi” che uno dei miei zii faceva con me fino a propormi in seguito ad un suo amico. L’altro zio invece mi portava con sé e si masturbava. Non ho mai detto niente ma oggi provo, pensandoci, rabbia verso mia madre, come ha fatto a non accorgersi di tutto questo visto che si consumava fra le mura domestiche. Oggi sono una persona insicura, senza autostima, mi vedo pessima e le altre hanno secondo me un qualcosa che a me manca. Sono una persona gelosa perché non ripongo fiducia nel mio matrimonio, non ci riesco e mi sento una fallita.

        1. Author

          Gentile Barbara,
          grazie per aver condiviso la sua storia. Spero possa avere la possibilità di un supporto per poter affrontare e lavorare sul suo trauma infantile.

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