L’uso dell’ironia in psicoterapia: Una questione seria

L’uso dell’ironia in psicoterapia: Una questione seria


 
L’immaginario collettivo che si è creato negli anni attorno alla figura dello psicoterapeuta ce lo ha delineato come un personaggio criptico, spesso seduto comodamente dietro un lettino, impassibile e serio.
 
Questioni “logistiche” a parte, il nostro esperto della mente oggi più di ieri ha riscoperto e riscopre ogni giorno l’importanza della relazione e la sua ricchezza. Il terapeuta è molto meno ingessato in vecchie regole di neutralità che gli imponevano di vestire e parlare in modo serio e appropriato, dimenticandosi di essere un individuo con proprie inclinazioni e pensieri. Questo atteggiamento col tempo si è infatti rivelato fallimentare proprio perché è impossibile per chiunque mantenersi obiettivo e neutrale e indugiando in un simile atteggiamento si rischia di agire in modo falsato. Una simile ammissione ha reso molto più umano il terapeuta, che sempre più spesso si impegna in creative modalità di intervento che si rivelano preziose per il benessere della persona. L’ ironia in psicoterapia è per questo una fondamentale freccia nell’arco del terapeuta.
 
Essere ironici di certo non può venire a comando e l’ironia di cui si parla è sempre una reazione spontanea e autentica, poiché è nell’autenticità che risiede sempre una buona prassi terapeutica. Ma quando lo humor entra nella stanza, illuminanti e positive reazioni possono allora venire osservate.
L’ ironia in psicoterapia è allo stesso tempo una cosa serissima. Quando si ha a che fare con la sofferenza delle persone, la possibilità di riflettere assieme potendo alleggerire dei contenuti drammatici della vita di un individuo con un momento ricco di humor, spesso si rivela un potente medicinale per la mente, e quindi il corpo, e inoltre può aprire porte prima serrate a doppia mandata. D’altro canto essere ironici indistintamente senza fare attenzione può creare danni irreparabili. Dunque dietro una sana battuta, c’è sempre una grande riflessione su cosa può giovare o meno al nostro paziente.
 
È risaputo che ridere rilascia endorfine, che sono in grado di farci sentire subito meglio in una condizione di dolore e di ridurre la sofferenza. Dunque ridere in terapia è di per sé un momento di guarigione che si innesca e che può essere portato via con sè dalla persona come un regalo prezioso da utilizzare anche fuori, come ottimo strumento protettivo.
Dunque l’ ironia in psicoterapia dona colore e spessore al processo curativo, aiuta la relazione, la fiducia tra il terapeuta e il paziente, il benessere della persona, la sua capacità riflessiva e la sua conoscenza di sé, consentendogli spesso di arrivare più a fondo senza l’ombra della paura.