La mente e il corpo non sono certamente due entità separate, anzi, dialogano costantemente fino a confondersi spesso l’uno nell’altro, rendendo alle volte difficile comprendere le origini dei diversi stati di salute di un individuo.
In generale, potremmo dire che potenzialmente il disagio mentale può incidere sul benessere fisico in molti modi: un disordine alimentare compromette la salute corporea in modo piuttosto evidente; uno stato depressivo può portare all’incuria (non ci si prende più cura di sé) e dunque allo sviluppo di malattie; l’ansia può condizionare, per citarne alcuni, il ritmo cardiaco, la salivazione, la respirazione o la pressione sanguigna.
Viceversa, la malattia fisica può certamente influire sullo stato mentale. Può portare depressione, ansia, stress che finiscono con incidere, indebolendo il sistema immunitario, sul decorso stesso della patologia.
Fino ad ora abbiamo però parlato di come uno stato mentale alterato possa influenzare il benessere fisico o come una condizione di malessere fisico possa peggiorare lo stato mentale.
Ci sono invece delle malattie che hanno una caratteristica peculiare e che stabiliscono una relazione precisa tra mente e corpo: le malattie psicosomatiche, ovvero malattie somatiche generate dalla mente.
Sull’origine e i modi in cui la mente riesca a far ammalare il corpo ancora si ha poca chiarezza. Indubbiamente sappiamo che la mente può incidere in modo importante sul funzionamento del sistema immunitario.
Di sicuro il sintomo fisico emerge a seguito di una condizione stressante, una situazione emotivamente insostenibile su un piano di coscienza che quindi passa a quello fisico (più tecnicamente il sistema nervoso centrale in sovraccarico cede a quello autonomo la gestione del carico in questione).
Il sintomo fisico può prendere qualsiasi forma e varia da soggetto a soggetto – ed è importante precisare che la somatizzazione è una strategia di difesa che alcuni individui sono più propensi ad utilizzare rispetto ad altri.
Più comunemente parliamo di dermatiti o malattie cutanee; problemi respiratori (l’asma ad esempio); emicranie; problemi sessuali; ulcere e disturbi gastrointestinali; disturbi del sonno.
Un aspetto intrigante delle malattie psicosomatiche è strettamente legato alla loro cura.
Chi sviluppa una malattia psicosomatica è solitamente poco propenso a tollerare stati emotivi alterati, i quali creano una tensione che si tenta di scacciare via, senza affrontarne le cause. Così lo stato “conflittuale” in cui si trova la mente, viene passato al fisico, che sviluppa una malattia concreta, visibile, controllabile.
Questo porta spesso a concentrarsi esclusivamente sull’aspetto della cura del corpo – pure importantissimo – tralasciando però l’elemento più importante: l’origine, che deriva dalla mente in uno stato di sofferenza.
Una volta che il sintomo è stato ceduto al corpo diventa molto difficile ricondurlo alla mente.
Dunque è fondamentale per la buona cura della malattia, che accanto al trattamento fisico vi si aggiunga un percorso psicoterapeutico in grado di risalire alle cause mentali.
Paradossalmente, per la loro natura che tende a celare e negare il disagio mentale, coloro che sviluppano una malattia psicosomatica non arrivano, se non dopo molto tempo e molte diagnosi mediche, all’attenzione di uno psicologo clinico e quindi a riportare il sintomo là dove è stato originato: ovvero nella mente.