
Il tema dell’abuso sessuale sui minori è sempre stato negli anni poco articolato, causa di tabù e difficoltà culturali nel prendere in considerazione e portare alla luce tali atti deplorevoli, soprattutto se perpetrati tra le mura domestiche. Quando si pensa all’abuso, colui che lo agisce è quasi sempre immaginato di sesso maschile. Sembrerebbe che si abbia difficoltà a percepire le donne, figure materne e naturalmente accudenti, come possibili abusanti. Una delle ragioni riguarda il fatto che l’abuso femminile, specialmente se agito da una madre o comunque in famiglia, è decisamente difficile da far emergere, finanche da distinguere.
Per questo motivo l’abuso sessuale femminile, ovvero l’abuso perpetrato da donne ai danni di un minore, è un tema molto poco trattato.
Indice
- Cos’è l’Abuso Sessuale Femminile sui Minori
- Tipologie di Abusanti: Tre Profili
- Abuso Intrafamiliare: Madre, Zia e Figure di Accudimento
- Chi sono le donne che abusano?
- Dinamiche dell’Abuso Sessuale Femminile
- Come Riconoscere l’Abuso Sessuale Femminile
- Conseguenze e Supporto per le Vittime
- Quando Rivolgersi a uno Specialista
- FAQ
Cos’è l’Abuso Sessuale Femminile sui Minori
L’abuso sessuale femminile è una forma di violenza sui minori perpetrata da donne. Si tratta di un fenomeno ancora poco studiato e ampiamente sottostimato, proprio perché contrasta con gli stereotipi culturali che associano le donne esclusivamente al ruolo di accudimento e protezione. Quando ad abusare è una donna – che sia la madre, una zia, una nonna, una baby sitter o una maestra – l’abuso diventa ancora più difficile da riconoscere e denunciare, sia per la vittima che per chi le sta intorno.
Le donne sono figure di accudimento per il bambino e una abusante di sesso femminile ha di per sé delle caratteristiche molto differenti da un abusante di sesso maschile.
Tipologie di Abusanti: Tre Profili
Per comprendere meglio distinguiamo varie tipologie di abusante donna:
– Donne che abusano perchè spinte da un partner a sua volta abusante: in percentuale maggiore ci sono questo tipo di abusanti, ovvero donne solitamente vittime a loro volta di un soggiogamento da parte di un uomo violento e costrette a partecipare ad atti abusanti, oppure semplicemente a lasciare che il partner abusi di bambini, spesso anche propri figli.
– Donne che abusano di figli o bambini di cui sono custodi: questa è la tipologia più difficile da individuare, che vede donne abusare dei bambini di cui sono responsabili – ad esempio, madri affidatarie, babysitter, maestre.
– Donne pedofile che abusano attivamente e partecipano ad attività criminali: questa tipologia, in percentuale minima, vede protagoniste donne abusanti in parte attiva, soggioganti o facenti parti di veri e propri gruppi criminali.
Tralasciando volutamente il terzo profilo, ovvero le donne che attivamente o passivamente prendono parte ad atti di pedofilia, ci occuperemo in breve del fenomeno intrafamiliare, il più complesso e meno trattato in letteratura.
Abuso Intrafamiliare: Madre, Zia e Figure di Accudimento
Quando l’abusante è una figura familiare – madre, zia, nonna, sorella maggiore o altra parente – l’abuso si nasconde dietro gesti apparentemente normali di accudimento quotidiano.
Abuso da parte della madre: È la forma più compromettente da un punto di vista psicologico, perché il bambino dipende totalmente dalla madre per la sopravvivenza fisica ed emotiva. La madre abusante utilizza questa dipendenza per stabilire relazioni inappropriate, camuffate da cure normali.
Abuso di zia, nonna o altre parenti: Anche zie, nonne e altre figure femminili della famiglia allargata possono perpetrare abusi. Questi casi sono particolarmente insidiosi, perché queste figure godono spesso di grande fiducia da parte dei genitori, che affidano loro i bambini senza sospetti. L’abuso di zia o nonna può avvenire durante i pernottamenti, le vacanze o i momenti in cui la persona è lasciata sola con il minore.
Baby sitter e custodi: Donne che hanno responsabilità temporanee sui bambini (baby sitter, maestre, educatrici) possono approfittare della posizione di autorità e della fiducia ricevuta per abusare.
In tutti questi casi, l’abuso femminile intrafamiliare resta nascosto perché i gesti abusanti vengono camuffati nelle normali attività di cura: il bagnetto, la vestizione, il cambio pannolino, le coccole prima di dormire.
Chi sono le donne che abusano?
È sempre molto difficile delineare un profilo psicologico di una donna abusante tra le mura familiari. Superficialmente si pensa ad una creatura fragile, a sua volta abusata, appartenente a fasce sociali disagiate, probabilmente con dei seri disturbi mentali.
Purtroppo, come per la controparte maschile, si è invece compreso che non è possibile delineare un quadro così specifico e che una abusatrice donna può nascondersi dietro un apparente quadro di normalità insospettabile.
Quello che è possibile delineare è che le donne abusano dei bambini, più che per l’immediato piacere sessuale, per uno erotico-affettivo. Stabiliscono relazioni con gli infanti di tipo romantico e le loro azioni abusanti sono spesso camuffate e per questo di difficile individuazione, nelle normali azioni di accudimento: le donne abusano con modalità più sottili, quando si prendono cura dei bambini – nella vestizione, nelle attività di igiene, di cura. Spesso sono manipolazioni corporee sottili difficili da distinguere per i bambini stessi.
Dinamiche dell’Abuso Sessuale Femminile
Le donne tendono ad abusare quando sono sole, utilizzano i bambini come sostituti di una figura adulta da amare che è assente, oppure per esercitare un soggiogamento in un rapporto impari, soprattutto se hanno vissuto a loro volta esperienze di violenza e rapporti di dipendenza da parte di adulti soggioganti.
Per un bambino è difficile se non impossibile distinguere dall’attenzione buona a quella malevola di una figura di accudimento. Inoltre, giacchè la maggior percentuale degli abusi intrafamiliari interessa un rapporto donna/bambino o adolescente di sesso maschile, spesso la vittima di abuso lo vive – soprattutto se in età più avanzata – come una iniziazione sessuale che è più difficile percepire come atto di abuso, rendendo il fenomeno ancora più intricato e dunque di difficile individuazione.
Come Riconoscere l’Abuso Sessuale Femminile
Riconoscere l’abuso sessuale femminile è estremamente difficile, ma ci sono alcuni segnali che possono destare sospetti:
Nel comportamento del bambino:
- Conoscenze sessuali inappropriate per l’età
- Comportamenti sessualizzati anomali (giochi, linguaggio)
- Regressione comportamentale (enuresi, paure improvvise)
- Evitamento di una specifica figura femminile
- Disagio durante attività di cura del corpo
- Problemi nel sonno, incubi ricorrenti
Nel comportamento dell’abusatrice:
- Richieste eccessive di privacy durante la cura del bambino
- Gelosia eccessiva verso altre figure di accudimento
- Bisogno di avere il bambino “tutto per sé”
- Difficoltà a rispettare i confini fisici del bambino
- Comportamenti seduttivi mascherati da affetto
È fondamentale ricordare che questi segnali da soli non sono prove di abuso, ma dovrebbero spingere ad approfondire con professionisti esperti in abuso infantile.
Conseguenze e Supporto per le Vittime
Le conseguenze psicologiche dell’abuso sessuale femminile possono essere devastanti e durare per tutta la vita se non adeguatamente trattate. Le vittime spesso sviluppano:
- Disturbo post traumatico da stress (PTSD)
- Depressione e ansia cronica
- Difficoltà nelle relazioni intime e di fiducia
- Disturbi dell’identità sessuale e di genere
- Senso di colpa profondo e vergogna
- Difficoltà a riconoscere confini sani nelle relazioni
Il trattamento dell’abuso sessuale infantile, in particolare quello femminile, richiede un supporto specialistico in psicotraumatologia.
Quando Rivolgersi a uno Specialista
Se sospetti di aver subito abuso sessuale da parte di una donna durante l’infanzia, o se emergono ricordi frammentati, dubbi o sensazioni disturbanti legate a figure femminili della tua infanzia, è consigliabile rivolgersi a uno psicologo specializzato in trauma infantile.
Non è necessario avere certezze o ricordi chiari per iniziare un percorso terapeutico: anche dubbi, sensazioni corporee o sintomi inspiegabili meritano di essere esplorati in un contesto sicuro e professionale.
Parlarne è il primo passo verso la guarigione.
NB: SI COMUNICA CHE NON E’ POSSIBILE FARE CONSULENZE VIA EMAIL O TELEFONO.
Per approfondimenti sulle conseguenze dell’abuso infantile e i trattamenti disponibili, consulta: Abuso Sessuale Infantile: Conseguenze in Età Adulta e Trattamenti.

FAQ
L’abuso sessuale femminile è difficile da individuare perché contrasta con gli stereotipi culturali che vedono le donne solo come figure accudenti e protettive. Le donne abusano con modalità più sottili, camuffando gesti inappropriati nelle normali attività di cura (bagnetto, vestizione, igiene). Inoltre, quando l’abusatrice è la madre o una zia, la vittima dipende da lei e fatica a distinguere l’affetto appropriato da quello malevolo.
Sì, l’abuso di zia, nonna o altre parenti della famiglia allargata è una realtà più comune di quanto si pensi. Queste figure godono di grande fiducia da parte dei genitori, che affidano loro i bambini senza sospetti. L’abuso può avvenire durante pernottamenti, vacanze o momenti in cui la persona è lasciata sola con il minore. Come per l’abuso materno, viene camuffato nelle normali attività di accudimento.
Se hai dubbi, ricordi frammentari o sensazioni disturbanti legate a figure femminili della tua infanzia, è importante rivolgersi a uno psicologo specializzato in trauma infantile. Non servono certezze o ricordi chiari per iniziare un percorso: anche dubbi e sensazioni meritano di essere esplorati. Un terapeuta esperto in psicotraumatologia può aiutarti a elaborare questi contenuti in modo sicuro e a liberarti dalle conseguenze del trauma.
