Molte persone vorrebbero avvicinarsi ad un percorso psicologico in studi privati, ma spesso accedervi è complicato, poichè il costo della psicoterapia non è certamente economico.
In realtà ci sono diversi modi e buone opportunità per recuperare o venire sollevati da una parte delle spese impiegate nella psicoterapia.
Vediamone alcuni.
Prima di tutto, grazie alla circolare dell’Agenzia delle Entrate del 13/05/11, le prestazioni di tipo sanitario dello psicologo e dello psicoterapeuta sono state del tutto equiparate a quelle del medico, ammettendole così alla detrazione di cui all’art. 15, comma 1, lett. c) del TUIR.
Questo significa che nella dichiarazione dei redditi è possibile detrarre del 19% il costo della psicoterapia o delle consulenze psicologiche, trattandosi di prestazione sanitaria a tutti gli effetti.[1]
Per quanto riguarda le assicurazioni che coprono una parte del costo della psicoterapia, molti lavoratori di aziende o liberi professionisti, posso usufruire di alcune valide coperture. Eccone alcune che prevedono un rimborso con diretto riferimento alla psicoterapia: CASAGIT, per i giornalisti; ASSILT, per i dipendenti Telecom; FISDE, per dipendenti Enel; FADAC, per gli organi dirigenti di aziende commerciali.
Ci sono poi la gran parte delle assicurazioni sanitarie per dipendenti bancari (fatta eccezione per MPS).
Molto importante è sapere che le assicurazioni che coprono le spese sanitarie di molte aziende pubbliche o private potrebbero coprire anche il costo della psicoterapia e dei relativi interventi psicologici. Quindi è molto utile informarsi sempre sull’esistenza di questa possibilità.
Spesso accade che la disinformazione su questa materia porti le persone a non valutare né, quindi, usufruire di queste opportunità e magari a rinunciare ad un intervento di sostegno psicologico proprio per mancanza di fondi necessari.
[1] Sulla fattura rilasciata dallo psicologo sarà necessario apporre solo una carta da bollo di 1,81 euro, se maggiore di 70 euro.