Il Disturbo Narcisistico di Personalità: Narciso, lo specchio e le sue fragilità nascoste

Articolo aggiornato 03/10/2025

Molte volte sentiamo etichettare persone, se non addirittura noi stessi, con il titolo di “narcisista”. Eppure questa parola è tanto usata quanto abusata: il suo vero significato psicologico rimane spesso sconosciuto. Chi è davvero una persona con disturbo narcisistico di personalità? E cosa si nasconde dietro quella maschera di apparente sicurezza?

Cosa Significa Avere Tratti Narcisistici

Iniziamo col descrivere un ipotetico “narcisista”: esso è un individuo centrato su di sé, con una apparente, incrollabile autostima, dotato di forte senso di superiorità e generalmente poco interessato alla comprensione dell’altro, sebbene ne sia spesso un fine conoscitore.

Essere narcisista non è di per sé una condizione negativa o deprecabile. Avere dei “tratti” narcisistici o una personalità che tende al narcisismo è spesso indice di vivida intelligenza e capacità di adattamento. Il problema, come in tutte le altre condizioni di disagio psicologico, si pone quando il livello di intensità supera i limiti e fa sì che la persona si irrigidisca e strutturi tutto il suo essere sulla base di questo tratto.
Abbiamo allora di fronte un Disturbo Narcisistico di Personalità.

Dal Narcisismo al Disturbo di Personalità

Il Disturbo Narcisistico di Personalità definisce persone che hanno un narcisismo così pronunciato tale da compromettere una corretta immagine di sé, fino al falsarla totalmente.
Gli aspetti più pericolosi riguardano un senso di sé grandioso che va oltre la reale percezione di quello che si è, dando un’illusione di onnipotenza; d’altro lato, una quasi totale assenza di empatia verso l’altro.

Chi ha un disturbo narcisistico tende così a presentare se stesso in modo rigidamente amplificato e si relaziona con l’altro imponendo la sua lettura del mondo, rifiutando alcun tipo di critica e reagendo con rabbia o con chiusura ad esse. Tende inoltre a biasimare l’esterno e l’altro e a non assumersi responsabilità dei propri fallimenti, creando legami solitamente basati sulla colpevolizzazione dell’altro.

Vivere con un Narcisista: Le Difficoltà Relazionali

Vivere accanto ad una persona con disturbo narcisistico può essere molto difficoltoso e logorante. Essi tendono a fare “uso” dell’altro come funzione che alimenti il proprio bisogno di riconoscimento, prestando poca o nessuna attenzione reale ai bisogni che di contro ha anche l’altra persona.

Sono molto richiedenti da questo punto di vista e, come si è detto prima, tendono a non assumersi responsabilità o colpe, riversandole costantemente sull’altro. Questo crea un clima relazionale dove chi sta accanto al narcisista si ritrova a dover continuamente “giustificare” il proprio comportamento, a camminare sulle uova per non scatenare reazioni, a sentirsi in colpa anche quando non ha fatto nulla di sbagliato.

Nel tempo, queste dinamiche possono portare a sviluppare una vera e propria dipendenza affettiva (se vuoi approfondire questo tema, puoi leggere l’articolo dedicato alla dipendenza affettiva), dove ci si ritrova intrappolati in un ciclo di svalutazione e ricerca costante di approvazione. La persona che vive accanto al narcisista finisce per perdere fiducia nelle proprie percezioni, dubita del proprio valore e fatica a immaginare una vita al di fuori di quella relazione, nonostante la sofferenza che comporta.

Il Falso Sé Grandioso e il Vero Sé Fragile: Narciso e lo Specchio

In realtà, questa totale attenzione su di sé e il senso di importanza e superiorità non riflette una autostima incrollabile come si potrebbe pensare.
Chi ha un disturbo narcisistico nasconde dietro il “falso sé grandioso” – solitamente costruito ad hoc per difesa – un “vero sé” fragile e incredibilmente bisognoso di attenzione e riconoscimento.

Potremmo pensarla in questi termini, molto semplicisticamente: dietro la facciata sicura e spavalda, si nasconde un piccolo fragile bambino che non è affatto sicuro di sé, anzi di sé pensa tutto il male del mondo ed è terrorizzato che qualcuno se ne accorga.
Ciò spiega come mai queste persone sono sensibili alle critiche e vi reagiscono con forte aggressività (attaccando ferocemente l’altro oppure reagendo con lunghissimi silenzi); inoltre provano facilmente un senso di umiliazione e grande vergogna quando ciò accade.

Le Origini del Disturbo: Infanzia e Traumi

Solitamente chi sviluppa un disturbo narcisistico ha avuto un’infanzia complessa, spesso dettata da un ambiente che preme con grandi aspettative, o di contro uno assolutamente non curante, fino ad uno abusante. In tutti questi casi, posiamo dire che il bambino per proteggersi impara a regolare da solo un’immagine di sé buona e consolatoria, mettendo da parte l’espressione delle emozioni e tutto ciò che risulta all’esterno una dimostrazione di vulnerabilità.

Le modalità attraverso cui si struttura un assetto narcisistico possono essere diverse. A volte è un genitore eccessivamente critico, che non ha mai rispecchiato il bambino reale ma solo le sue aspettative, insegnandogli così che per essere amato deve costruire un’immagine perfetta. Altre volte è un genitore che idealizza il figlio senza limiti né confini, impedendogli di sviluppare un senso di sé realistico e la capacità di tollerare le frustrazioni.

In altri casi ancora, si tratta di ambienti abusanti o totalmente non curanti, dove il bambino ha imparato che mostrare vulnerabilità equivaleva a rischiare l’abbandono emotivo o la punizione. In tutte queste situazioni, il bambino impara a mettere da parte la propria autenticità emotiva per sopravvivere psicologicamente.

Narcisista Overt e Covert: Le Due Facce del Disturbo 

Non tutti i narcisisti si manifestano allo stesso modo. La psicologia clinica distingue principalmente due tipologie, che possono presentarsi in forma pura o mista. 

Il narcisista overt (manifesto): è il narcisista “classico”, quello che tutti riconoscono facilmente. Si presenta come arrogante, esuberante, alla costante ricerca di ammirazione esplicita. Ostenta successi, è dominante nelle relazioni, non ha problemi a sminuire apertamente gli altri per affermare la propria superiorità. La sua grandiosità è evidente, quasi teatrale. Nelle relazioni tende ad essere prevaricante e poco interessato ai bisogni altrui in modo palese. Reagisce alle critiche con rabbia manifesta o con un attacco diretto verso chi ha osato metterlo in discussione.

Il narcisista covert (nascosto): molto più subdolo e difficile da riconoscere. Si presenta come fragile, ipersensibile, spesso vittima delle circostanze. Usa il vittimismo come strumento di manipolazione: “Nessuno mi capisce“, “Dopo tutto quello che ho fatto per te“, “Sono io quello che soffre di più“. Esercita controllo attraverso sensi di colpa, aspettative implicite mai verbalizzate chiaramente, e comunicazione passivo-aggressiva. Si offende facilmente, si ritira in lunghi silenzi punitivi, ma raramente esprime rabbia in modo diretto. La sua grandiosità è mascherata da un’apparente modestia, ma emerge nella convinzione segreta di essere speciale proprio perché “diverso”, “più profondo”, “incompreso”.

In entrambi i casi, dietro la maschera, sia essa di arroganza o di fragilità ostentata, si nasconde lo stesso nucleo: un sé fragile, terrorizzato di essere scoperto nella sua inadeguatezza.

Dunque dietro l’arroganza e spesso poca “simpatia” si nasconde una creatura indiscutibilmente fragile, ma guai a provare a smascherarla senza le dovute precauzioni!

Quando Rivolgersi a uno Psicoterapeuta

Se riconosci questi pattern in te stesso, in una relazione importante o in un familiare, può essere utile creare uno spazio protetto dove esplorare queste dinamiche senza giudizio.

La psicoterapia può aiutare in modi diversi a seconda della situazione.

Se vivi accanto a una persona narcisista: un percorso terapeutico ti permette di comprendere le dinamiche in cui sei coinvolto, proteggerti emotivamente, ristabilire confini sani e recuperare la serenità. Spesso chi vive queste relazioni sviluppa una profonda sfiducia in se stesso e nelle proprie percezioni. La terapia aiuta a riconquistare la propria voce interiore. 

Se riconosci in te stesso tratti narcisistici rigidi: la strada è più complessa, perché richiede innanzitutto la consapevolezza di avere un problema e la motivazione genuina al cambiamento. Il percorso terapeutico non “guarisce” un disturbo di personalità, che è una struttura profonda del carattere, ma può attenuare gli aspetti più problematici, aiutare a sviluppare maggiore flessibilità e, soprattutto, permettere di guardare con più onestà a quel “piccolo fragile personaggio” nascosto dietro la maschera. È importante sapere che il cambiamento è possibile quando c’è volontà e motivazione. Nessun percorso può essere imposto dall’esterno, ma quando una persona decide autenticamente di prendersi cura di sé  (di tutto se stesso, comprese le parti fragili e spaventate), allora la terapia può fare davvero la differenza.

Se desideri approfondire questi temi in un contesto sicuro e non giudicante, puoi contattare lo studio di psicoterapia Sara Bakacs per una prima consulenza. A volte, il primo passo è semplicemente permettersi di chiedere aiuto.

 FAQ

Come riconoscere una persona con disturbo narcisistico?

I segnali principali includono: senso di sé grandioso irrealistico, quasi totale assenza di empatia, reazione rabbiosa o di chiusura alle critiche, tendenza a biasimare l’esterno senza assumersi responsabilità, uso strumentale delle relazioni per alimentare il bisogno di riconoscimento, estrema sensibilità a umiliazioni quando scoperti.

Qual è la differenza tra narcisista overt e covert?

Il narcisista overt è manifesto: arrogante, esuberante, cerca ammirazione esplicita e ostenta superiorità. Il narcisista covert è nascosto: usa vittimismo, manipolazione passivo-aggressiva e si presenta come fragile o incompreso, esercitando controllo attraverso sensi di colpa.

Il disturbo narcisistico si può curare?

Il percorso terapeutico non guarisce un disturbo di personalità, ma può attenuare gli aspetti più problematici e aiutare a sviluppare maggiore consapevolezza e flessibilità. Il cambiamento richiede volontà genuina e motivazione della persona.

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