
Il suicidio è un tragico escamotage che porta la persona a togliersi la vita come soluzione estrema ad una situazione critica esistenziale che sta attraversando.
Questa situazione critica può essere insorta in breve tempo e dipendere da eventi traumatici (lutti, collassi finanziari, rotture di relazioni, licenziamenti e così via) oppure ha origine da una condizione mentale specifica da cui non si riesce ad uscire e che può protrarsi a distanza di tempo (ad esempio una lunga storia di depressione).
Se stai vivendo una crisi e hai pensieri suicidari:
Telefono Amico: 02 2327 2327 (attivo 24 ore su 24)
Pronto Soccorso: 118
Indice
Cos’è il Suicidio: Comprendere l’Atto Estremo
Fatta questa premessa, è doveroso chiarire subito che il suicida non soffre sempre di depressione, ma altre possono essere le cause o le patologie che si intersecano – disturbi di personalità o psicosi per fare un esempio.
Quello di cui è certamente portatore il suicida è uno stato di disperazione devastante da cui sente di non avere scampo.
Dunque, è bene specificare che quando si parla di suicidio è molto difficile centrare le cause precise poiché diversi sono i fattori che entrano in gioco quando si parla di esso.
Si possono certamente individuare una serie di variabili che ritornano nel quadro suicidario e che possono aiutare nell’individuazione e prevenzione di situazioni a rischio, ma non sono sufficienti a dare un motivo chiaro che possa fornire una ragionevole certezza sulla sua genesi.
Caratteristiche di chi commette Suicidio
Ad influenzare l’identikit di un possibile o meno aspirante suicida vi è la personalità e le differenze di ciascun individuo; la situazione relazionale e sociale; lo stato cognitivo ed emotivo della persona; ed eventi negativi di vita che si presentano inattesi (abusi, lutti, violenze, difficoltà finanziarie, fragilità psicologica ne sono alcuni esempi).
Certamente una persona che pensa o tenta il suicidio attraversa uno stato mentale peculiare, i cui tratti depressivi sono cruciali.
Alcune persone , inoltre, programmano il proprio suicidio nei minimi dettagli, ad esempio sistemando eredità o vendendo beni, o lasciando dettagliate volontà scritte.
Questo indica come il suicidio può essere messo in atto sia come azione impulsiva, che altamente e lungamente premeditata.
Da sottolineare è che l’aspirante suicida non è un individuo debole, come vuole la credenza popolare, ma piuttosto una persona che presenta un serio disturbo, uno stato di alterazione di coscienza e che, come tale, se si riesce a coglierne il disagio, può essere aiutato.
Purtroppo, la condizione peculiare in cui si trova una persona a rischio di suicidio è, come detto, il senso di disperazione e perdita di speranza che difficilmente lo porta a chiedere aiuto. Di contro, c’è anche da considerare che i tentativi di suicidio non riusciti spesso sono agiti non con il fine ultimo di porre fine alla propria vita, ma come estremi tentativi di accentrare l’attenzione su un disagio vissuto.
Motivazioni del Suicidio
Le motivazioni al suicidio sono innumerevoli. Il motivo in sé può presentarsi in molteplici forme: un vuoto emotivo incolmabile; un’azione rivendicativa nei confronti di qualcuno; una via d’uscita da situazioni negative come un crollo finanziario, un lutto, la perdita di una persona amata; un’espiazione per una colpa.
Senza dubbio il suicidio si presenta come una soluzione ad un problema di cui si è persa la capacità di analisi e valutazione di diverse opzioni possibili per risolverlo.
A rischio sono gli anziani e gli adolescenti; maggiori sono i tentativi di suicidio da parte delle donne che però più facilmente sopravvivono – questo perché le donne commettono suicidio in modo impulsivo e con modalità meno violente.
Sebbene i tentativi di suicidio degli uomini siano minori in percentuale, le morti sono maggiori – gli uomini solitamente premeditano i propri suicidi e scelgono modalità aggressive e difficilmente reversibili.
In genere la persona si isola dal contesto relazionale e muta atteggiamento.
Segnali di Allarme: Come Riconoscere una Persona a Rischio
Riconoscere i segnali di una persona a rischio suicidio può salvare una vita:
Segnali comportamentali:
- Parlare di morte, suicidio o “non voler esserci più”
- Sistemare affari personali, vendere beni, scrivere testamenti
- Isolamento sociale improvviso
- Ricerca di metodi (farmaci, armi)
Segnali emotivi:
- Disperazione profonda, senso di essere un peso
- Disprezzo di sé e autopunizione.
- Assenza totale di progettualità futura
- Passaggio da forte angoscia a calma improvvisa (decisione presa)
Atri Indicatori:
- Comportamenti aggressivi
- Uso di sostanze
- Esposizione a situazioni rischiose
- Deliri e manifestazioni di carattere psicotico
Cosa fare:
- NON lasciare sola la persona
- Ascoltare senza giudicare
- Chiedere direttamente: “Stai pensando al suicidio?”
- Contattare professionisti o servizi emergenza
Una persona vicina che intuisce un pericolo può cercare di avvicinare la persona ascoltandola senza recriminazioni o imporre il proprio punto di vista.
Il suicida spesso ha la percezione di non essere compreso, quindi offrire un ascolto empatico e sincero facendo attenzione a non dare il proprio parere, ma a ragionare secondo la visione posta dalla persona da aiutare, può far sentire quella persona capita e creare un’apertura. Ancora, è utile ricordare che i pensieri al momento potrebbero essere distorti dalla disperazione percepita e che la situazione, per quanto dolorosa, può avere altri sbocchi.
È importante provare a convincere queste persone, qualora si abbia timore o si intuisca un pericolo, a farsi supportare da professionisti competenti, ma questo solo dopo essere riusciti ad entrare in comunicazione con la loro disperazione, senza essere giudicanti.
Prevenzione del Suicidio: Chiedere Aiuto è Possibile
Il suicidio è prevenibile. Chiedere aiuto è il primo passo:
Risorse immediate (Italia):
- Telefono Amico: 02 2327 2327 (24/7)
- Telefono Azzurro (under 18): 19 696
- Pronto soccorso: 118
Per familiari/amici:
Se conosci qualcuno a rischio, non ignorare i segnali. Parlare apertamente di suicidio NON aumenta il rischio, anzi può aprire uno spazio di aiuto.
Importante: La crisi suicidaria è temporanea. Con supporto adeguato, la persona può superare questo momento e tornare a vedere prospettive future.
Se stai leggendo questo perché hai pensieri suicidari: non sei solo/a, l’aiuto esiste.
“Il suicidio è una soluzione senza ritorno, ma il problema è il più delle volte temporaneo e quindi superabile”
FAQ
I segnali includono: parlare di morte o suicidio, sistemare affari personali, isolamento sociale, disperazione profonda, assenza di progettualità futura, passaggio da angoscia a calma improvvisa. Se riconosci questi segnali, non lasciare sola la persona e contatta professionisti.
Chiedere aiuto è fondamentale. Risorse immediate: Telefono Amico 02 2327 2327 (24/7), Pronto Soccorso 118. Per familiari: parlare apertamente di suicidio NON aumenta il rischio. La crisi suicidaria è temporanea e con supporto la persona può superarla.
