L’ansia: Quando il nostro sistema di allarme va in tilt

L’ansia: Quando il nostro sistema di allarme va in tilt

 

Uno dei problemi per cui più frequentemente ci si rivolge ad uno psicologo e si decide di intraprendere una psicoterapia è un disturbo di ansia.

L’ansia è una reazione biologica del nostro corpo che, anche se potrebbe sembrare starno, ha una sua utile funzione. Essa serve come campanello di allarme di fronte ad una situazione vissuta come pericolo, utile ad attivare il sistema nervoso, a preparalo per reagire con un “attacco” o con la “fuga”. L’ansia ha infatti una storia molto antica nell’evoluzione dell’essere umano ed è stata utile proprio per riuscire a far sopravvivere l’uomo ai pericoli della natura circostante.

L’uomo moderno, invece, si confonde spesso e confonde le reazioni genuine dettate dall’ansia. Solitamente di fronte ad una situazione stressante, dove un individuo è chiamato a svolgere un compito di una certa rilevanza (un esame, una consegna di lavoro importante, un discorso pubblico), l’ansia aiuta a rimanere lucidi e concentrati su di esso aumentando le probabilità di riuscita del compito stesso. Purtroppo, però, quando l’ansia supera il reale senso del pericolo che siamo chiamati ad affrontare, essa diventa un ostacolo che paralizza ed impedisce di fare una mossa adeguata per risolvere e superare il momento che si è chiamati ad affrontare.

Quando questo accade la sola cosa che si ricorderà sarà la brutta sensazione psicofisica sperimentata e da quel momento si tenterà di fare qualsiasi cosa per evitare di sperimentare quella sensazione nuovamente, creando una inarrestabile reazione a catena.

Le conseguenze di tutto ciò possono essere davvero invalidanti. Non si vorrà più parlare in pubblico, non si riuscirà a portare avanti un esame, non si vorrà più uscire di casa e così via. Quel che è peggio, si inizierà a generalizzare quella esperienza a molte altre nella nostra vita, si vivrà nella credenza di non essere all’altezza o in grado di superare varie situazioni stressanti: è a questo punto che si avrà sviluppato un vero e proprio disturbo di ansia.

I disturbi di ansia possono essere diversi. Le fobie, che concentrano il pericolo su un elemento specifico; gli attacchi di panico, che concentrano il pericolo su episodi di perdita di controllo o sensazione di perdere la vita, accompagnati da reazioni fisiologiche quali nausea, tachicardia, sudorazione, senso di soffocamento; il disturbo ossessivo-compulsivo, dove si tenta di addomesticare l’ansia con pensieri ricorrenti e azioni ripetitive; il disturbo d’ansia generalizzato, dove si vive in un perenne stato ansioso; il disturbo post-traumatico da stress, dove si sperimentano una serie di sintomi, quali insonnia, incubi, allucinazioni, difficoltà di concentrazione, a seguito di un’esperienza traumatica vissuta.

Quale che sia il tipo di disturbo sviluppato, l’ansia si insinua come tale sempre da un’esperienza negativa vissuta che spesso passa in secondo piano, quando alle volte non è stata nemmeno percepita come tale, e che viene completamente sostituita nella mente con i sintomi che ha generato.

Una psicoterapia, accompagnata all’occorrenza da una terapia farmacologica adeguata, è certamente il trattamento più indicato per la risoluzione di tali disturbi.

Il lavoro che si fa in terapia servirà proprio a recuperare il ricordo di questa o quelle esperienze, accompagnate alla profonda comprensione del cosa sia andato “storto” e al suo significato nella storia emotiva e cognitiva della persona.

 

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