
A volte si vivono situazioni in cui la propria sopravvivenza viene messa in pericolo e le emozioni di ansia e paura sperimentate sono talmente elevate da risultare insostenibili. Questi eventi non ordinari nella vita di una persona sono dei traumi psicologici che posso cambiarne in modo significativo il normale corso della vita.
Indice
Cos’è il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
Il disturbo post traumatico da stress (PTSD) è una condizione psicologica che può svilupparsi dopo aver vissuto o assistito a un evento traumatico. A differenza di una normale reazione di stress post-traumatico, che tende a risolversi spontaneamente nel tempo, il PTSD rappresenta una risposta patologica in cui i sintomi persistono, si intensificano e interferiscono significativamente con la vita quotidiana. Il PTSD è stato riconosciuto ufficialmente come disturbo psichiatrico nel 1980 e da allora la ricerca scientifica ha permesso di comprendere meglio i meccanismi neurobiologici alla base di questa condizione. Oggi sappiamo che il PTSD altera profondamente il modo in cui il cervello elabora e immagazzina i ricordi traumatici.
Tali traumi possono colpirci ovunque, nel nostro privato – quando subiamo un grave incidente, abbiamo vissuto gravi abusi fisici e psicologici, una violenza sessuale , stalking – o su più ampia scala – siamo rimasti coinvolti in una catastrofe naturale o abbiamo vissuto o combattuto in prima linea in un luogo dove vi è un conflitto armato. Il trauma psicologico può avvenire una volta sola nella vita o tormentarci per un periodo di tempo prolungato, aggravandone la condizione. Può inoltre non colpirci direttamente, ovvero può essere altamente traumatico anche il solo assistere ad un evento simile o sapere che è accaduto qualcosa di questo tipo ad un nostro caro.
Trauma Psicologico vs PTSD: Le Differenze
È fondamentale distinguere tra trauma psicologico e disturbo post traumatico da stress. Il trauma è l’evento stressante in sé – un’esperienza che mette a rischio la propria integrità fisica o psicologica. Il PTSD, invece, è una condizione clinica che può svilupparsi successivamente quando la persona non riesce ad elaborare adeguatamente il trauma vissuto.
Non tutti coloro che vivono un’esperienza traumatica sviluppano necessariamente un disturbo post traumatico da stress. La maggior parte delle persone, grazie alle proprie risorse psicologiche e al supporto sociale, riesce a elaborare l’evento traumatico nel tempo senza sviluppare un disturbo clinico. Il PTSD si manifesta quando questo processo naturale di elaborazione si blocca.
PTSD: L’Origine del Disturbo
Le sensazioni di terrore e di panico che si provano durante situazioni a rischio servono solitamente all’organismo per allertarlo e tenerlo pronto a reagire ad una situazione di pericolo in cui è necessario decidere in fretta cosa e come fare per uscirne con il minor danno possibile. Purtroppo alle volte, se la nostra mente percepisce la minaccia come talmente grave da mettere in dubbio la sopravvivenza stessa, deve ricorrere a mezzi difensivi più estremi e spesso va incontro a un vero e proprio blocco.
Sebbene questo sia un mezzo difensivo utile a superare il momento, quando la mente va in blocco si crea una rottura tra l’evento traumatico e il resto, e il trauma stesso resta così incistato nella memoria senza sbocco. Il risultato è che non essendo stato elaborato, il trauma torna ripetutamente a tormentare la persona gettandola in un incubo fatto di una serie di sintomi altamente invalidanti. In questi casi si parla di possibile sviluppo del disturbo post traumatico da stress.
Sintomi del PTSD: Come Riconoscerli
I sintomi del PTSD si manifestano generalmente entro tre mesi dall’evento traumatico, ma in alcuni casi possono comparire anche anni dopo. Riconoscere i sintomi PTSD è fondamentale per intervenire tempestivamente. I sintomi si raggruppano in quattro categorie principali: rivivere il trauma (flashback, incubi), evitamento, alterazioni negative di pensieri ed emozioni, e iperattivazione. Tra i sintomi peculiari vi sono:
- Flashback dell’evento;
- Incubi notturni:
- Pensieri intrusivi di terrore;
- Disturbi del sonno;
- Continuo stato di tensione;
- Evitamento di posti che possano ricordare l’esperienza;
- Sentimenti di colpa e depressione;
- Problemi di memoria;
- Perdita di interesse e gioia nel compiere atti quotidiani;
- Esplosioni di rabbia incontrollata.
PTSD Acuto e Prolungato
È importante distinguere tra diverse forme di disturbo post traumatico da stress in base alla durata dei sintomi:
- PTSD Acuto: quando i sintomi durano meno di tre mesi dall’evento traumatico. In questa fase iniziale, con un intervento tempestivo, le possibilità di recupero completo sono molto elevate.
- Disturbo post traumatico da stress prolungato: quando i sintomi persistono per più di tre mesi o addirittura anni. Il PTSD prolungato o cronico richiede un intervento terapeutico specialistico più strutturato e continuativo. Più tempo passa senza trattamento, più il disturbo può radicarsi e compromettere diverse aree della vita della persona. In alcuni casi, il PTSD può manifestarsi in forma ritardata, con sintomi che emergono anche a distanza di mesi o anni dall’evento traumatico.
Il disturbo post traumatico da stress è stato per la prima volta evidenziato proprio studiando le condizioni psicofisiche dei veterani di guerra americani tornati dal Vietnam. Da quel momento il concetto si è ampliato ed esteso a tutte le condizioni in cui un essere umano è sottoposto a una esperienza traumatica altamente stressante. Il disturbo è tutt’oggi oggetto di controversie e studi di vario tipo e molte sono le variabili in gioco. Ad esempio, non tutti questi sintomi sono riconoscibili in persone che non hanno una cultura occidentale e molto variano le reazioni al trauma di luogo in luogo.
Le Fasi dell’Elaborazione del Trauma
Quando si vive un trauma psicologico, l’elaborazione emotiva attraversa diverse fasi che possono variare da persona a persona. Comprendere le fasi del trauma può aiutare a riconoscere il proprio processo di guarigione e a comprendere che certe reazioni sono normali:
1. Fase dello shock iniziale: Immediatamente dopo l’evento traumatico, la persona può sperimentare un senso di torpore emotivo, incredulità o dissociazione dalla realtà. È una difesa naturale della mente per proteggersi dall’impatto emotivo immediato.
2. Fase di negazione: La mente cerca di proteggere l’individuo dal dolore troppo intenso, minimizzando o negando parzialmente quanto accaduto. Questa fase può durare da pochi giorni a diverse settimane.
3. Fase di intrusione: Emergono flashback, incubi e pensieri intrusivi legati al trauma. È in questa fase che spesso si manifestano i sintomi più evidenti del PTSD. Il ricordo traumatico “invade” la coscienza in modo incontrollato.
4. Fase di elaborazione attiva: Gradualmente, con il supporto adeguato, la persona inizia a integrare l’esperienza traumatica nella propria storia di vita, dandole un senso e riducendo l’impatto emotivo devastante.
5. Fase di integrazione: Il trauma viene riconosciuto come parte del proprio passato senza più dominare il presente. Si recupera la capacità di guardare al futuro con maggiore serenità e di riprendere una vita soddisfacente.
È importante sottolineare che queste fasi non seguono necessariamente un ordine lineare e alcune persone possono attraversarle con tempi e modalità molto diverse. La presenza di un supporto terapeutico specializzato può facilitare enormemente questo processo naturale di elaborazione ed evitare che si sviluppi un PTSD cronico.
Resilienza: Perché Non Tutti Sviluppano il PTSD
Va detto però che subire un trauma psicologico porta inevitabilmente ad una serie di disagi che normalmente il cervello riesce ad assimilare col tempo. Questo significa che non tutti coloro che hanno vissuto una esperienza di questo tipo sviluppano un disturbo post traumatico da stress.
Alcune persone sono dotate di quella che viene definita in gergo una buona “resilienza”: ovvero la capacità reattiva di ciascun individuo di resistere e reagire a situazioni difficili. Alcune persone riescono cioè a sfruttare al meglio le proprie risorse cognitivo – affettive al punto da riuscire a riorganizzare la propria esperienza anche a seguito di un evento tragico. Questa capacità è tanto più elevata, quanto più lo sviluppo psicologico sia stato solido e ricco di esperienze che hanno dotato la persona di numerosi strumenti e consapevolezza di sé.
Purtroppo una bassa resilienza può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo post traumatico da stress.
Quello che rimane degno di nota è evidenziare come le conseguenze di una esperienza traumatica possano e debbano essere prese in seria considerazione per la salvaguardia e la tutela della salute mentale di ogni individuo.
A questo proposito, molte sono le teorie e le cure proposte dalla psicotraumatologia . Un percorso di supporto psicoterapeutico integrato che tenga conto della complessità della storia delle persona, delle sue risorse e che allo stesso tempo consideri trattamenti all’avanguardia nel campo, resta un’arma vincente per il trattamento e la cura del trauma psicologico e della sindrome post-traumatica da stress.
Come Superare il PTSD: Trattamenti Efficaci
Superare un trauma e il disturbo post traumatico da stress richiede un supporto professionale specializzato. Fortunatamente, oggi disponiamo di trattamenti evidence-based che si sono dimostrati altamente efficaci nella cura del PTSD. Ne sono alcuni esempi:
Terapia Sensomotoria: Questo approccio integra tecniche corporee con la psicoterapia tradizionale, lavorando sulla relazione tra corpo e mente. Il trauma, infatti, non è solo un fenomeno psicologico ma coinvolge profondamente anche il corpo. La terapia sensomotoria aiuta a elaborare le memorie traumatiche immagazzinate a livello somatico, lavorando sulle sensazioni corporee, le posture e i movimenti che si attivano quando emergono i ricordi traumatici.
NET (Narrative Exposure Therapy): La terapia dell’esposizione narrativa è particolarmente indicata per traumi complessi o multipli. Attraverso la costruzione di una narrazione cronologica della propria vita, la persona può contestualizzare gli eventi traumatici all’interno della propria storia personale, riducendone l’impatto emotivo devastante e recuperando un senso di continuità biografica.
Terapia farmacologica: In alcuni casi può essere utile un supporto farmacologico temporaneo per gestire sintomi d’ansia, depressione, disturbi del sonno o stati di iperattivazione che interferiscono con la vita quotidiana. Il trattamento farmacologico, quando necessario, viene sempre affiancato alla psicoterapia per garantire un intervento completo ed efficace.
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): Questa tecnica utilizza movimenti oculari guidati per aiutare il cervello a riprocessare i ricordi traumatici. L’EMDR è una delle tecniche utili nel trattamento del PTSD, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che può essere integrata efficacemente con altri approcci terapeutici. Per approfondimenti, consulta il nostro articolo dedicato: EMDR: Cos’è e Come Funziona.
Presso il Centro Alicanto di Roma EUR, specializzato nel trattamento del trauma psicologico, è possibile accedere a percorsi terapeutici integrati specifici per il disturbo post traumatico da stress. Il centro offre un’équipe di professionisti formati in psicotraumatologia per garantire il trattamento più adeguato ed efficace per ogni situazione.
FAQ
I sintomi del PTSD includono flashback dell’evento traumatico, incubi notturni ricorrenti, pensieri intrusivi di terrore, disturbi del sonno, stato costante di tensione e ipervigilanza, evitamento di luoghi o situazioni che ricordano il trauma, sentimenti di colpa e depressione, problemi di memoria e concentrazione, perdita di interesse nelle attività quotidiane ed esplosioni di rabbia incontrollata. Questi sintomi persistono tipicamente per più di un mese e interferiscono significativamente con la vita quotidiana.
Il tempo necessario per superare il PTSD varia da persona a persona e dipende da diversi fattori: gravità dell’evento traumatico, presenza di traumi precedenti, resilienza individuale, supporto sociale disponibile e tempestività dell’intervento terapeutico. Con un trattamento specialistico adeguato (terapia sensomotoria, NET, EMDR), alcuni traumi singoli possono richiedere meno tempo di elaborazione, mentre il disturbo post traumatico da stress prolungato o i traumi complessi possono richiedere percorsi terapeutici più lunghi. Prima si interviene, più rapido ed efficace è il recupero.
Il trauma psicologico è l’evento stressante in sé – un’esperienza che mette a rischio la propria integrità fisica o psicologica (incidente, violenza, abuso, catastrofe naturale). Il PTSD (disturbo post traumatico da stress) è invece una condizione clinica che può svilupparsi successivamente quando la persona non riesce ad elaborare adeguatamente il trauma vissuto. Non tutti coloro che vivono un’esperienza traumatica sviluppano il PTSD: la maggior parte delle persone riesce a elaborare l’evento nel tempo grazie alle proprie risorse psicologiche e al supporto sociale, senza sviluppare un disturbo clinico.

Mio figlio è stato abusato per anni dal eta di 5 anni a scuola da un paio di persone depravati. L’hanno torturato fisicamente, mentalmente, e sessualmente. Mio marito e anche morto quando tutto questo ha incominciato. La scuola era privata e molto reputata. Io non avevo l’idea, vedevo che si sentiva male e aveva incubi ( cose che peggiorano oggi). Una volta che ha cambiato scuola, mi ha detto tutto. Ora mio figlio ha 16 anni, e non riesce, sia lui ed anche io, ad avere una vita normale. E tormentato dalle cose che rivive giornalmente. E un ragazzo buono, timido e umile. Sono stata a parlare con diversi psicologi e psichiatri, mi hanno tutti suggerito di non né parlare più! Non è una cosa che è successo una volta, ma anni. Voglio che lui riesce a superare in qualche modo. Soffre in continuazione e non ha fiducia di nessuno solo di me. Cosa mi suggerisce di fare?
Gentile Nicole,
è fondamentale che si possa dare supporto terapeutico a suo figlio per affrontare il trauma subito. Non si superano situazioni traumatiche evitando di affrontare quanto accaduto, poichè il trauma per sua natura modifica il corso dello sviluppo psicologico e necessita di essere trattato per restituire equilibrio e serenità alla persona. Assolutamente da evitare ignorare quanto successo, certamente l’argomento va però trattato in sede opportuna e non in assenza di strumenti adeguati.
Ho avuto un dolore post traumatico dovuto al suicidio di mio padre davanti ai miei occhi da quel momento ho sempre quel immagine che mi rimbomba nella testa.. sono veramente in esaurimento .cosa dovrei fare per non provare a fare quello che mio padre c è riuscito?
Gentile Sabrina,
in questi casi è consigliabile rivolgersi ad un professionista, possibilmente esperto in traumatologia e affrontare un percorso di supporto per poter superare la situazione di disagio emotivo in cui si trova.
Salve dopo una relazione durata da settembre a febbraio, mi sono lasciato su volontà di lei che coltivava una nuova relazione nascente a mia insaputa. Dopo due settimane al suo compleanno ci siamo rivisti, siamo usciti e poi andati a casa di lei. Ma senza che lei se ne preoccupasse molto ho trovato il letto pieno di fazzoletti usati. Al momento il mio cervello ha negato l’accaduto, rimossi i fazzoletti, abbiamo dormito insieme, lei mi ha rifiutato, io mi sono voltato e ho avuto la sensazione di precipitare in un abisso senza fondo. Alla fine mi sono avvicinato a lei sperando che mi abbracciasse e quando lo ha fatto la mia caduta si è fermata, ma ero già sprofondato anni luce sotto l’universo. Dopo ci siamo persi. Da allora il mio cervello non ha più funzionato come prima. Una specie di ossessione rimugina in automatico sempre (all’inizio per capire l’accaduto). Disturbi del sonno. Pensieri notturni. Difficolta di concentrazione. Senso di tristezza diffuso. Dimagrimento. Stato di allerta per molti mesi. Incubi con presenze minacciose nel letto. Poche risorse mentali per pensare altro. Sono sempre stato vivace e brillante. Ho tante nuove occasioni ma non ho slancio. Può essere DPTS dovuto all’incontro coi fazzoletti nel letto dove poi ho anche dormito o forse è solo una “lunga” digestione di una brutta delusione?
Gentile Federico,
indubbiamente questo episodio sembra averle mosso delle sensazioni ed emozioni che varrebbe la pena approfondire. Alcune volte può accadere che un episodio di vita tocchi corde importanti e metta il nostro sistema in allarme. Non posso dirle cosa stia accadendo, nè farle una diagnosi in questa sede, non conoscendo nulla del quadro generale e della sua storia. Posso dirle di ascoltare questi segnali, non sottovalutarli e provare ad approfondire cosa stia accadendo in una sede opportuna.
Ciao ho 16 anni la mia vita è stata parecchio complicata e tutto ora lo e non so a causa di quale preciso evento ma ho sempre una sensazione di angoscia che mi provoca panico e dolori al petto avvolte anche affanno
Gentile Emanuela,
data la sua giovane età sarebbe opportuno che parli di questo disagio con una figura di riferimento adulta di fiducia, così da farsi aiutare a chiedere il giusto supporto. Sarebbe importante che parli con un professionista per provare assieme a rintracciare e risolvere l’origine di questa angoscia molto profonda che descrive. Con l’aiuto adatto anche le sensazioni peggiori possono essere comprese e quindi superate.
Io ho appena passato quasi un mese in ospedale stavo per morire!!! Mi sentivo tranquillissima per l evento ed anche ora ma mi sono fatta due domande sulla mia vita passata e non trovo nulla del passato che vorrei rivivere mi sin detta qcs deve cambiare devo cominciare a vivere ma sono ferma impantanato e nn so come fare ho una depressione spaventosa continuo a litigare con i miei genitori ho 44 anni e vivo ancora con loro che disgrazia finora nn sono andata via perché altri problemi grossi di salute mi hanno fermato qui …
Gentile Michela,
se ha subito un trauma sarebbe importante approfondisca il tema con un professionista per aiutarla a comprendere meglio cosa accade e poterle restituire una condizione di meritato benessere.
Salve dr.ssa vorrei chiedere se è normale che un psicologo mi chiede se ho provato piacere quando ho subito abusi in età infantile!
Gentilissima,
dovrei conoscere più approfonditamente il contesto e il motivo per cui questa domanda è stata fatta. Estrapolato dal resto, non posso assolutamente indicarle se questo possa essere stato un intervento adatto o meno. Tenga presente che la risposta corporea allo stimolo dato dall’abuso (in questo caso la risposta di piacere), non è infrequente ed è invece un elemento importante su cui lavorare, soprattutto perchè alimenta il senso di colpa. Quindi non è insolito di per sè fare una domanda di questo tipo, ma certamente può diventarlo se fatta in modo inappropriato o posta senza che vi sia il motivo giusto. Come dico sempre, se si è sentita infastidita oppure arrabbiata per questa domanda, se lei l’ha recepita fuori luogo, provi a esternare al suo terapeuta queste emozioni così da chiarire le sue intenzioni e magari tranquillizzarsi.
Ho avuto un trauma a 17 anni dopo uso di cannabis…mi sono sdoppiata non conyrollavo piu me stessa non sapevo quello Che facevo …l effetto e durato 2 ore…mezza…dopo aver ripreso conoscenza…la Mia vita e cambiata..non avevo piu paura di quel evento ma di altre cose tipo di me di dio di far male a persone a me care…ecc ora dopo 20 anni dall esperienze ho paura Che mi capiti ancora l evento di quel giorno Che per 2 ore no n mi conyrollavo.. .hi tremori paura ansia panico e depressione…non so cosa fare…premetto Che non ho mai preso farmaci.
Gentile Stefania,
questa esperienza sembra causarle molto disagio e permane da lungo tempo. Dovrebbe poter prevedere di chiedere un supporto per alleviare i sintomi e comprendere al meglio quali sono le loro origini, così da poter ritrovare uno stato di benessere meritato.