Abuso sessuale infantile: Conseguenze in età adulta e trattamenti

Abuso sessuale infantile: Conseguenze in età adulta e trattamenti

C'era una volta un bambino: L'adulto vittima di abuso sessuale nell'infanzia
Una lettura facile per meglio comprendere cosa accade all’adulto che è stato vittima di abuso sessuale nell’infanzia.

Quando si parla di “abuso sessuale infantile” ognuno di noi ha in mente una definizione precisa, dettata il più delle volte da esperienze indirette. Purtroppo in alcuni casi l’abuso sessuale entra direttamente nella vita di un individuo, impattando violentemente sul suo normale corso, lasciando dietro di sé delle ferite psicologiche che variano per gravità a seconda del tipo di abuso subito, l’età e la capacità di autocura di cui ogni mente umana dispone.

Partiamo da una definizione generale: intendiamo per abuso sessuale infantile qualsiasi attività che implica il coinvolgimento in attività sessuali di un minore da parte di un adulto.

Da notare bene, quando ci riferiamo ad attività sessuale, non parliamo necessariamente di un rapporto fisico diretto, ma di tutto ciò che ha a che vedere con la sfera della sessualità, se una delle due parti rifiuta o non è nella posizione di comprendere (o comprendere con un senso di maturità piena in caso di adolescenti) ciò che sta accadendo. Ad esempio, oltre alla violenza sessuale che implica una penetrazione, la costrizione al toccare o baciare; la visione non desiderata di nudità o atti sessuali del singolo adulto, di una coppia o più individui; riferimenti sessuali e argomentazioni oscene.

L’abuso sessuale infantile ha solitamente e comprensibilmente un elevato livello di gravità e rischio per la salute mentale di un individuo e la sua crescita. Una persona che è stata abusata in età infantile porta nel decorso evolutivo della sua mente le tracce di un evento traumatico che solitamente ne devia il normale sviluppo.

Possiamo dire in linea generale che il livello di gravità segue tre dimensioni fondamentali:

  • il tipo di abuso subito e la sua durata – ovvero, se si è trattato di veri e propri rapporti fisici, toccamenti o esposizioni visive o racconti e provocazioni e quanto a lungo;
  • l’età e le risorse individuali del bambino – ovvero, in quale fase dello sviluppo il trauma lascerà traccia e di quali risorse dispone;
  • l’identità dell’abusatore – più la parentela è prossima alla vittima, peggiori saranno le conseguenze del trauma subito.

Per intenderci, potremmo dire che un abuso sessuale subito da parte di un genitore ad un bambino in età pre-puberale (8-11 anni circa) che si protrae nel tempo, con un coinvolgimento fisico totale, con ogni probabilità si rivelerà un’esperienza tra le più distruttive per la salute psichica.

Naturalmente essendo queste tre dimensioni molto variabili, fare previsioni nei singoli casi è molto complesso e, proprio per le capacità e risorse individuali, situazioni che potrebbero far pensare a conseguenze peggiori potrebbero rivelarsi meno gravi di altre da cui ci si aspetterebbe al contrario quadri meno compromessi.

A fronte di ciò ricordiamo che trattandosi di abuso sessuale infantile, stiamo facendo distinzioni all’interno di una situazione che presenta comunque, in qualsiasi forma avvenga, una potenzialità traumatica di livello elevatissimo, che si parli di un episodio con coinvolgimento minimo, ad uno massimo.

Le conseguenze psicologiche di un abuso sessuale possono toccare differenti aree: l’autostima, lo sviluppo della sessualità, le capacità relazionali.

Solitamente un bambino reagisce all’abuso innescando meccanismi di difesa basici, quali rimozione e dissociazione – la mente cerca in questo modo di sganciarsi dal ricordo traumatico insostenibile creando una barriera tra ciò che è accaduto e le implicazioni emotive o cancellando letteralmente l’episodio dalla memoria. E’ stato rilevato come il minore affronti una situazione molto simile a quella degli adulti che, dopo aver subito un trauma, sviluppano un disturbo post-traumatico da stress.
Il senso di colpa si riversa su di sé ed è tanto più intenso, quanto l’ambiente circostante ignora o copre l’episodio, e di contro, si sviluppa un profondo senso di sfiducia e paura nei confronti degli altri.

Un adulto che è stato abusato deve scontrarsi con queste credenze sviluppate e consolidate dal bambino che era un tempo. Tenderà a seconda dei casi, ad essere altamente aggressivo, ad incolparsi ferocemente, avrà una bassa autostima, tenderà a deprimersi o ad oscillare molto tra stati emotivi. È prevedibile che abbia difficoltà a regolare gli impulsi e problematiche ad inquadrare e sviluppare una corretta identità sessuale ed una vita sessuale soddisfacente.

Tra le patologie che possibilmente si sviluppano troviamo il disturbo borderline di personalità, la depressione, disturbi alimentari e dipendenze, proprio in conseguenza all’incapacità di regolarsi e al costante bisogno di “tenere il controllo” su una situazione che si percepisce in pericolo costante.

Ad oggi la psicoterapia è uno strumento di elezione per trattare e curare storie e conseguenze degli abusi. Ovviamente, parlando di età adulta, si dovranno affrontare gli effetti di schemi disfunzionali consolidati nel tempo. Si può dire che il trauma dell’abuso innesca una serie di meccanismi di difesa estremi della mente che portano purtroppo, seppure con lo scopo di proteggere la persona da un crollo, alla formazione di sistemi difettosi e patologie che probabilmente non sarebbero comparsi altrimenti.

In quest’ottica, abbiamo personalmente usato l’esperienza nata da un lavoro costante sul campo in questo ambito per sviluppare un metodo mirato, la cui filosofia di base è mantenere al centro la narrazione della persona, integrando tecniche e conoscenze in campo psicotraumatologico sempre più innovative: l’Emdr; la Psicoterapia Sensomotoria; la terapia dell’Esposizione Narrativa, ne sono alcuni esempi.

Tutto ciò all’interno del percorso di psicoterapia, per fornire a chi ne fa richiesta un’esperienza che garantisca una totale e complessa strategia di intervento il più possibile risolutiva, nel rispetto della natura articolata del trauma, la cui cura non può ridursi alla sola rimozione dei sintomi da esso generati (per saperne di più, vedi: Alicanto – Centro Cura del Trauma Psicologico).

Se volete approfondire il tema in modo dettagliato e avere risposte più complete potete acquistare il libro in versione cartacea oppure ebook (gratis con abbonamento KindleUnlimited) cliccando sul titolo: C’era una volta un bambino: L’adulto vittima di abuso sessuale nell’infanzia

NB. Vorrei estendere un ringraziamento particolare a tutti coloro che con coraggio stanno commentando l’articolo, facendo domande o semplicemente condividendo il dolore e il disagio delle loro esperienze di abuso vissute in età infantile.
[E’ possibile che parti dei commenti con contenuti marcatamente espliciti vengano tagliati per il contesto nel quale sono pubblicati.]

Vorrei altresì specificare che purtroppo NON E’ POSSIBILE FARE CONSULENZE VIA EMAIL O TELEFONICHE.

Usate questo spazio qualora vogliate un commento da parte mia.

1.081 commenti

  1. Buongiorno dottoressa,
    Ho 47 anni, un bimbo di 9 avuto dal mio ex marito, e un compagno meraviglioso. Tra i 4 e i 5 anni ho subito abusi da mio cugino, di 5 anni più vecchio. Anche penetrazione. Finito a quando, più grande, ho capito cosa stesse facendo e ho cominciato a sentirmi in colpa, sporca, e l’ho allontanato. A casa, nessuno ha mai saputo nulla. Mi ci sono voluti parecchi anni per fare pace con me stessa e solo alle superiori non ci ho più pensato, fino al mio primo fidanzato. Ho vissuto comunque serenamente la mia sessualità fino al mio attuale compagno, con il quale la cosa è venuta fuori. A volte dice che penso troppo al sesso, che per me in amore è normale, ma a forza di dirmelo e di rinfacciarmi un tradimento fatto al mio ex marito, violento, anni prima, ho ricominciato a pensarci e a sentirmi perennemente in colpa, inadeguata. Può un evento tanto lontano influenzare ancora oggi la mia vita?

    1. Author

      Gentile Laura,
      la sua esperienza di abuso è molto forte. Non posso dirle in che modo questo trauma stia influenzando oggi la sua vita, ma posso dirle in generale che i sentimenti di colpa e il senso di inadeguatezza sono parte delle dinamiche comuni in queste storie. Data l’entità di questi fatti, sarebbe necessario approfondire in sede adeguata il loro ruolo nelle problematiche che lei presenta oggi.

  2. Gentile dottoressa,
    Sono un ragazzo di 27 anni, da bambino sono stato abusato da una mia cugina anche lei minorenne che però si comportava come una adulta. La mia vita è stata ed è un inferno, anche per via di un contesto familiare disastroso: mai avuto amici né fidanzate, fallimento scolastico. Adesso ho ricominciato a studiare perché i libri sono stati l’unico compagno di viaggio ma sono molto pessimista sul fatto che questa mia storia avrà un lieto fine.
    Cordialmente.

    1. Author

      Gentile Carmelo,
      per mia esperienza darsi un’occasione e lavorare proprio sulla perdita di speranza che accompagna il vissuto traumatico di molte persone, è la chiave di partenza più giusta per tentare di rimettere ordine nella propria storia. Essere pessimisti è più che giustificato, ma non consenta che questa negatività prenda il sopravvento sul desiderio di poter fare qualcosa in senso opposto.

  3. Buonasera dottoressa, sono stato vittima di un conoscente dagli 8 ai 12 anni, ora ho 36 anni sono sposato con una donna fantastica e ho un bimbo di 5 anni, ma purtroppo questo fatto mi ha segnato moltissimo, provo attrazione verso gli uomini e a volte ho fatto sesso con loro ma quando facevo sesso la cosa mi faceva veramente schifo tant’è che non era per nulla piacevole ma purtroppo nella mia testa tornava sempre il pensiero di fare sesso con altri uomini, mi ha servito molto parlarne con mia moglie ( non le dico la paura di perdere tutto ero pronto al suicidio se mi avesse lasciato) ma lei ha capito e mi sta stando vicino ( la confessione è avvenuta da poco)
    Io voglio solo stare meglio e sono incazzato nero per quello che mi ha fatto quello stronzo bastardo e sto pensando di andare da un psicoterapeuta.
    Come ho letto prima penso che il fatto mi abbia segnato moltissimo oltre ad andare alla ricerca di andare a cercare una cosa che poi non mi piace fare, oltre al fatto che sono sempre sulla difensiva, penso sempre al lato peggiore delle cose ( qualsiasi cosa succede nella mia testa finisce sempre male) e sono molto aggressivo verbalmente con gli altri se mi fanno un torto.
    Come detto prima vorrei andare da un psicoterapeuta ma penso che comunque la situazione sarà estremamente difficile da risolvere.

    1. Author

      Gentile Fabrizio,
      penso che queste riflessioni siano già un ottimo punto di partenza per un percorso adeguato e che non ci sono situazioni irrisolvibili, quando si ha la volontà di superarle. Le auguro il meglio.

  4. Buoa sera
    sono mamma di un ragazzo di 17 anni che ha probabilmente subito abusi da un sacerdote all’eta Di 7 anni. Credo che siano stati giochi intimi ma non sappiamo purtroppo nulla di preciso. Ne parlò con me dopo i fatti e io sconcertata cambiai in pochi gg scuola e città.
    Ritornammo in Brescia dopo due anni e nonostante avessimo affidato il bambino ad uno psichiatra lo stesso lo tenne in cura per due anni senza alcun risultato.
    Sembrava un bambino sereno fino circa si 10 anni poi da allora sta sempre cambiando in peggio!
    Risultati scolastici disastrosi non ha amici non dialoga con la famiglia è arrabbiato sempre e per nulla!
    Sono disperata no. So che cosa fare!
    Sono sola ad affrontare questa situazione sola e senza lavoro pur facendo la commercialista.
    Vi è qualche anima che potrebbe aiutarmi?
    Grazie

    1. Author

      Gentile Francesca,
      è molto importante che possa affidare suo figlio ad un percorso mirato per aiutarlo a processare sia l’abuso e comprendere quali altri elementi si siano inseriti nella sua storia specifica per portarlo ad avere queste difficoltà al momento. Ci sono molti centri o associazioni mirate e i servizi pubblici che possono aiutarla in questa direzione contenendo i costi. Le auguro il meglio.

  5. Buonasera

    Un ragazzino di circa 10/11 che in qualche occasione ha toccato nelle parti intime una bambina di 4/5 anni o che in un occasione ha avvicinato la sua parte intima vicino il sedere della bambina, può essere definita un abuso? E il bambino può essere definito un abusante?

    1. Author

      Gentile Francesca,
      purtroppo non è infrequente che un minore abbia comportamenti “abusanti” nei confronti di altri pari o bambini più piccoli. La natura dell’abuso cambia radicalmente, non possiamo parlare di piena coscienza del danno che si sta recando e quindi parlare di abusante come se ci trovassimo davanti a un adulto. Andrebbe indagato a fondo cosa abbia spinto quel bambino verso quella direzione e il più delle volte si apprende che ci troviamo davanti a minori a loro volta abusati o che si trovano in ambienti promiscui e “ripetono” ciò che vedono senza comprendere. Purtroppo chi subisce questi comportamenti invece non è esente da presentare traumi, anche se chi sta assumendo atteggiamenti non consoni è un minore.

  6. Buona sera dottoressa, ho 40 anni e fino al l’adolescenza ho subito abusi da mio nonno (non parlo di penetrazione che credo non sia mai avvenuta ma tutto il resto più o meno accadde sebbene non ricordo la frequenza) mia madre lo scoprì e lui fu allontanato. Passato del tempo comunque ripresi i rapporti con lui, normalmente senza alcun atteggiamento inadeguato da parte sua. La mia vita scorre normalmente ma oggi mi trovo a notare in me insicurezza, molta difficoltà a fare dei cambiamenti, uno per tutti cambiare il mio lavoro che non amo pur avendo anche dei supporti che potrebbero agevolarmi. Sono introspettiva e mi accorgo di sentirmi bloccata, questo è il termine più esaustivo, bloccata mentre dall’altra parte sento di avere un sacco di energia, ho un carattere intraprendente ma poi sento un forte blocco che ritorna in diverse situazioni della mia vita. Insicurezza e sempre un forte bisogno di attenzioni e protezione dal partner più una lieve ma costante diffidenza anche difronte agli uomini più onesti che incontro (premetto di non aver mai avuto esperienze negative con gli uomini, ho sempre incontrato ragazzi decisamente a posto ma io nel cuore diffido sempre un po’ o comunque tendo a incolparli di qualcosa che non hanno fatto quasi per esser pronta al l’eventualità) Il senso di blocco nel lavoro, nel rendere la mia vita più gratificante è ciò che oggi mi perplime e la mia domanda è se questa forza bloccante/insicurezza possa avere origine da questo abuso per il quale ho sempre creduto di non aver avuto alcuna particolare conseguenza. Ora me lo chiedo perché sono stanca di sentirmi insoddisfatta di una vita che in verità potrei cambiare senza averne la forza. La ringrazio molto in anticipo della sua risposta.

    1. Author

      Gentile Lara,
      questa è una domanda che deve aprire in un contesto adatto. Io posso solamente dirle che una storia di abuso, soprattutto se protratta nel tempo e agita da un abusante familiare, per sua natura lascia tracce importanti nel corso dello sviluppo e che certamente andrebbe vista con attenzione per capire in che modo sia parte del suo blocco e come vi incida.

  7. Gentile dottoressa,
    ho purtroppo assistito all’età di 10 anni ad un tradimento di mio padre nei confronti di mia madre. Mia sorella, più piccola di me, mi ha inoltre confidato che, durante i sonnellini, lui la accarezzava in un modo che lei percepiva troppo intimo e insistente per poi assistere a lui in bagno con l’urgenza di masturbarsi, lei era andata a controllare cosa facesse papà in bagno. Quello che ha fatto mio padre è una cosa grave? E perché a subirne le conseguenze, a livello di stabilità in relazione di coppia (di fatto non mi fido di nessun uomo e mando all’aria ogni storia), sono stata proprio io che non sono la vittima diretta? Chi scrive ha un’età adulta, intorno ai 40 anni. Grazie

    1. Author

      Gentilissima,
      le sfumature di certi comportamenti e il definirli abusanti o meno, o meglio più o meno gravi, sono da valutarsi di storia in storia. Certamente la vicenda che racconta è molto complessa e necessiterebbe di una lettura attenta in contesto adeguato per rispondere alle sue domande. I comportamenti inappropriati da lei descritti andrebbero valutati in profondità per poter comprendere se e come abbiano influito nella sua vita.

  8. Ho subito violenza sessuale da parte di mio padre per 12 anni della mia vita.
    A 14 anni ho avuto il coraggio di raccontarlo a mia sorella, lei ne parló con mio padre e da quel momento smise.
    Qualche anno fa mi sono accorta che durante la notte veniva a toccarmi e sfiorarmi e probabilmente si eccittava, fino a che qualche mese fa mi sono svegliata mentre lui stava facendo questo e l’ho trovato nascosto sotto il letto con lui che negava inizialmente tutto. Da quel momento, grazie all’aiuto di mia sorella, l’ho allontanato dalla mia vita, limitando le vicinanze.
    Il problema ora è che io riconosco di avere dei problemi relazionali, soprattutto con il mio partner, non ho mai voglia di fare sesso, sono apatica, e cerco di allontanarlo sempre. Questo mi distrugge, non è giusto che oltre ad aver rovinato una parte della mia vita dovró vivere male anche il resto della mia vita. Vorrei riuscire a provare sentimenti, ad amare il sesso. Ma non riesco, e mi dispiace.

    1. Author

      Gentile Elena,
      è molto comune che si riscontri questo tipo di problematiche, soprattutto a seguito di un una storia così drammatica di abuso, quale lei ha vissuto. A questo proposito consiglio sempre di non demoralizzarsi e provare a intraprendere un percorso che possa aiutarla a sbloccare i nodi traumatici e ad alleviare le problematiche originate dall’abuso.

  9. Ho 37 anni,inizio ora dopo un tentato suicidio che sembra abbia aperto il vaso di Pandora a ricordare gli abusi di mio padre che partono dall età di 4anni.Lui è morto,e sto morendo anche io,non riesco a vivere,questa storia ha condizionato senza saperlo tutta la mia vita:dagli attacchi di panico,alla mia vita sessuale,al rapporto con la gente.Ha rovinato il mio matrimonio e sta lentamente logorando(lo sento) il rapporto con le mie figlie.Una parte di me è morta anche se vorrei esserlo del tutto…

    1. Author

      Gentile Gaia,
      posso dirle di provare a non lasciare che sia la sua storia di abuso a controllare la sua vita. Faccia il tentativo di fermarsi a ragionare sull’accaduto, dargli spazio e possibilità di cura. Lei, come tutti coloro che hanno subito un trauma e vi ruotano attorno, è molto più complessa, non lasci che sia l’abuso a definire chi sia.

      1. In che senso ha ricominciato a ricordare gli abusi?
        Dottoressa è possibile che abusi e traumi subiti vengano totalmente cancellati dalla mente e rimangano solo le conseguenze? Soffro di ansia, attacchi di panico, depressione, a volte ho paura di stare da sola a casa con mio padre e quando mi accingo ad avere rapporti col mio ragazzo lo trasfiguro e mi sembra/ho paura di stare con mio padre. Ho iniziato a pensare alla possibilità di aver subito abusi dopo che mi è stata diagnosticata questa depressione, un anno e mezzo fa, ma il pensiero ancora non mi abbandona nonostante la psicoterapia e a volte sogno che mio padre abusa di me. Come faccio ad avere la certezza che sia successo o non successo? Pensa che ormai lo avrei ricordato se fosse successo davvero?
        Grazie mille

        1. Author

          Gentile Clara,
          gli abusi sono degli accadimenti traumatici. Quando sperimentiamo una situazione altamente pericolosa la mente opera meccanismi di difesa estremi, come la dissociazione. I ricordi possono essere “apparentemente” cancellati, perchè separati dalla memoria, ma l’evento accaduto, le emozioni e le reazioni del corpo continuano ad agire e influire sullo sviluppo. Questa in termini molto semplificati è la spiegazione neurobiologica di cosa accade. Per provare a capire se vi sia o meno stata una reazione così estrema, è necessario che approfondisca la sua storia nel corso della psicoterapia. La domanda che deve porsi per iniziare è, a prescindere che sia accaduto o meno, come mai la sua mente si stia concentrando sulla figura di suo padre. Sono indizi comunque utili per capire cosa significhino queste paure emerse. Se non vi è un abuso, questi timori hanno comunque necessità di venire indagati.

  10. Salve,
    non so se è la pagina giusta per chiedere una cosa simile ma vorrei sapere se essere “costretta” ad abbracciare nel letto una persona adulta ( ero una bambina di 3-4 anni) e a dare baci (nella guancia) possa essere considerato un abuso.
    Non ricordo bene l’episodio (o gli episodi) ma ricordo ancora il fastidio che provavo e l’ancora attuale disturbo nell’essere toccata.

    1. Author

      Gentile Maddalena,
      la domanda dovrebbe essere contestualizzata meglio per poterle dare una risposta corretta e purtroppo in questa sede non è possibile farlo. Posso dirle che è valida la definizione data nell’articolo e che in linea generica è abusante qualsiasi azione volta contro il volere di qualcuno. Se parliamo di minore e di abuso sessuale, si tratta di qualsiasi atto manipolatorio che porta ad agire un comportamento erotico o sessuale su un individuo chiaramente non in grado di comprendere la natura di quanto stia accadendo (dunque che non può capire e scegliere liberamente se ciò che accade è buono o meno e se dunque lo desidera o meno). Quando si scende nei casi specifici, soprattutto in questi che sono molto ambigui, è necessaria una attenta valutazione per connotarli sia in senso negativo che positivo e per questo non mi è possibile in questa sede darle risposta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *