Abuso sessuale infantile: Conseguenze in età adulta e trattamenti

Abuso sessuale infantile: Conseguenze in età adulta e trattamenti

C'era una volta un bambino: L'adulto vittima di abuso sessuale nell'infanzia
Una lettura facile per meglio comprendere cosa accade all’adulto che è stato vittima di abuso sessuale nell’infanzia.

Quando si parla di “abuso sessuale infantile” ognuno di noi ha in mente una definizione precisa, dettata il più delle volte da esperienze indirette. Purtroppo in alcuni casi l’abuso sessuale entra direttamente nella vita di un individuo, impattando violentemente sul suo normale corso, lasciando dietro di sé delle ferite psicologiche che variano per gravità a seconda del tipo di abuso subito, l’età e la capacità di autocura di cui ogni mente umana dispone.

Partiamo da una definizione generale: intendiamo per abuso sessuale infantile qualsiasi attività che implica il coinvolgimento in attività sessuali di un minore da parte di un adulto.

Da notare bene, quando ci riferiamo ad attività sessuale, non parliamo necessariamente di un rapporto fisico diretto, ma di tutto ciò che ha a che vedere con la sfera della sessualità, se una delle due parti rifiuta o non è nella posizione di comprendere (o comprendere con un senso di maturità piena in caso di adolescenti) ciò che sta accadendo. Ad esempio, oltre alla violenza sessuale che implica una penetrazione, la costrizione al toccare o baciare; la visione non desiderata di nudità o atti sessuali del singolo adulto, di una coppia o più individui; riferimenti sessuali e argomentazioni oscene.

L’abuso sessuale infantile ha solitamente e comprensibilmente un elevato livello di gravità e rischio per la salute mentale di un individuo e la sua crescita. Una persona che è stata abusata in età infantile porta nel decorso evolutivo della sua mente le tracce di un evento traumatico che solitamente ne devia il normale sviluppo.

Possiamo dire in linea generale che il livello di gravità segue tre dimensioni fondamentali:

  • il tipo di abuso subito e la sua durata – ovvero, se si è trattato di veri e propri rapporti fisici, toccamenti o esposizioni visive o racconti e provocazioni e quanto a lungo;
  • l’età e le risorse individuali del bambino – ovvero, in quale fase dello sviluppo il trauma lascerà traccia e di quali risorse dispone;
  • l’identità dell’abusatore – più la parentela è prossima alla vittima, peggiori saranno le conseguenze del trauma subito.

Per intenderci, potremmo dire che un abuso sessuale subito da parte di un genitore ad un bambino in età pre-puberale (8-11 anni circa) che si protrae nel tempo, con un coinvolgimento fisico totale, con ogni probabilità si rivelerà un’esperienza tra le più distruttive per la salute psichica.

Naturalmente essendo queste tre dimensioni molto variabili, fare previsioni nei singoli casi è molto complesso e, proprio per le capacità e risorse individuali, situazioni che potrebbero far pensare a conseguenze peggiori potrebbero rivelarsi meno gravi di altre da cui ci si aspetterebbe al contrario quadri meno compromessi.

A fronte di ciò ricordiamo che trattandosi di abuso sessuale infantile, stiamo facendo distinzioni all’interno di una situazione che presenta comunque, in qualsiasi forma avvenga, una potenzialità traumatica di livello elevatissimo, che si parli di un episodio con coinvolgimento minimo, ad uno massimo.

Le conseguenze psicologiche di un abuso sessuale possono toccare differenti aree: l’autostima, lo sviluppo della sessualità, le capacità relazionali.

Solitamente un bambino reagisce all’abuso innescando meccanismi di difesa basici, quali rimozione e dissociazione – la mente cerca in questo modo di sganciarsi dal ricordo traumatico insostenibile creando una barriera tra ciò che è accaduto e le implicazioni emotive o cancellando letteralmente l’episodio dalla memoria. E’ stato rilevato come il minore affronti una situazione molto simile a quella degli adulti che, dopo aver subito un trauma, sviluppano un disturbo post-traumatico da stress.
Il senso di colpa si riversa su di sé ed è tanto più intenso, quanto l’ambiente circostante ignora o copre l’episodio, e di contro, si sviluppa un profondo senso di sfiducia e paura nei confronti degli altri.

Un adulto che è stato abusato deve scontrarsi con queste credenze sviluppate e consolidate dal bambino che era un tempo. Tenderà a seconda dei casi, ad essere altamente aggressivo, ad incolparsi ferocemente, avrà una bassa autostima, tenderà a deprimersi o ad oscillare molto tra stati emotivi. È prevedibile che abbia difficoltà a regolare gli impulsi e problematiche ad inquadrare e sviluppare una corretta identità sessuale ed una vita sessuale soddisfacente.

Tra le patologie che possibilmente si sviluppano troviamo il disturbo borderline di personalità, la depressione, disturbi alimentari e dipendenze, proprio in conseguenza all’incapacità di regolarsi e al costante bisogno di “tenere il controllo” su una situazione che si percepisce in pericolo costante.

Ad oggi la psicoterapia è uno strumento di elezione per trattare e curare storie e conseguenze degli abusi. Ovviamente, parlando di età adulta, si dovranno affrontare gli effetti di schemi disfunzionali consolidati nel tempo. Si può dire che il trauma dell’abuso innesca una serie di meccanismi di difesa estremi della mente che portano purtroppo, seppure con lo scopo di proteggere la persona da un crollo, alla formazione di sistemi difettosi e patologie che probabilmente non sarebbero comparsi altrimenti.

In quest’ottica, abbiamo personalmente usato l’esperienza nata da un lavoro costante sul campo in questo ambito per sviluppare un metodo mirato, la cui filosofia di base è mantenere al centro la narrazione della persona, integrando tecniche e conoscenze in campo psicotraumatologico sempre più innovative: l’Emdr; la Psicoterapia Sensomotoria; la terapia dell’Esposizione Narrativa, ne sono alcuni esempi.

Tutto ciò all’interno del percorso di psicoterapia, per fornire a chi ne fa richiesta un’esperienza che garantisca una totale e complessa strategia di intervento il più possibile risolutiva, nel rispetto della natura articolata del trauma, la cui cura non può ridursi alla sola rimozione dei sintomi da esso generati (per saperne di più, vedi: Alicanto – Centro Cura del Trauma Psicologico).

Se volete approfondire il tema in modo dettagliato e avere risposte più complete potete acquistare il libro in versione cartacea oppure ebook (gratis con abbonamento KindleUnlimited) cliccando sul titolo: C’era una volta un bambino: L’adulto vittima di abuso sessuale nell’infanzia

NB. Vorrei estendere un ringraziamento particolare a tutti coloro che con coraggio stanno commentando l’articolo, facendo domande o semplicemente condividendo il dolore e il disagio delle loro esperienze di abuso vissute in età infantile.
[E’ possibile che parti dei commenti con contenuti marcatamente espliciti vengano tagliati per il contesto nel quale sono pubblicati.]

Vorrei altresì specificare che purtroppo NON E’ POSSIBILE FARE CONSULENZE VIA EMAIL O TELEFONICHE.

Usate questo spazio qualora vogliate un commento da parte mia.

1.081 commenti

  1. Mi chiamo Angelica e ho 40 anni. Ho subito violenze complete da parte di mio zio per un lungo periodo, dai 9 ai 13 anni circa.
    Ho poi subito abusi, ma senza penetrazione, da un ragazzo che aveva 3 anni più di me (io ne avevo 13).
    Ho poi subito violenze da quello che è stato il mio primo ragazzo, mi costringeva ad avere dei rapporti con lui anche quando non ne avevo voglia, una volta mi ha violentata mentre piangendo gli dicevo di no, mi morsicava fino a far uscire sangue. Questo dai 18 credo ai 27. Mi sono sempre sentita molto in colpa per aver permesso a tutto di farmi del male.
    Ho fatto un percorso di psicoterapia di 3 anni e mezzo ma poi la mi psicóloga ha interrotto le sedute perché in maternità. Ora non vado più da oltre 2 anni.
    Mentre non ero in terapia stavo molto male, ero autolesionista e abusavo di farmaci, avevo una vita sconnessa.
    Sono stata “bene” nell’ultimo anno e mezzo ma, negli ultimi mesi, è ricominciato un po’ tutto. Ho di nuovo attacchi di panico, ho ricominciato a farmi del male e i pensieri tornano in continuazione a quelle violenze. Cosa dovrei fare? Dovrei tornare in terapia? Come posso stare bene di nuovo?

    1. Author

      Gentile Angelica,
      certamente la sua esperienza dolorosa e multi-traumatica necessita un approfondimento e una cura adeguata. Se si trovava bene con la terapeuta e traeva giovamento dal percorso, sarebbe importante riprendere.

  2. Salve, ho 23 anni e mi trovo una generalmente persona insicura e ansiosa, ma non in modo patologico.Ho avuto relazioni sessuali e amorose dai 15/16 anni in su con i miei coetanei, ciononostante ho scoperto la masturbazione solo a 18 anni. Penso di avere un rapporto strano con il sesso, per lunghi periodi non ne ho assolutamente voglia e l’idea a volte mi fa un po’ ribrezzo. Durante gli ultimi anni del liceo ho iniziato ad avere incubi in cui i miei familiari mi torturavano/ violentavano. Questo incubi si ripresentano a volte (raramente) in periodi di stress. Ho anche sognato che il mio fratello minore subiva abusi da mio nonno. Qualche anno fa è nata l’ipotesi nella mia testa di aver subito qualche abuso nell’infanzia, anche se i miei familiari sono tutte buone persone, siamo in ottimi rapporti e non riesco proprio a figurarmi che uno di loro mi abbia fatto qualcosa del genere. Sinceramente sono terrorizzata dall’idea di andare in terapia per tirare fuori questa cosa: e se fosse vero? Mi sento una persona fragile e non so come potrei vivere con la certezza di aver subito abusi da qualcuno che conosco. Cosa ne pensa?

    1. Author

      Gentile Costanza,
      purtroppo non mi è possibile rispondere alle sue domande. I dubbi e le paure possono certamente giocare un ruolo importante e anche suggestionare a volte. Sognare violenze da parte di familiare può avere moltissimi differenti significati. Impossibile dirle cosa possano indicare.

  3. Gentile dottoressa, all’età di 10 anni ebbi dei “contatti sessuali” con un ragazzino di 14 anni ed è accaduto una sola volta. Ora a 23 anni devo dire che il ricordo di questa vicenda non ha influito negativamente in alcun modo sulla mia vita o sessualità e rimasi con lui in ottimi rapporti di amicizia e non diedi mai peso all’avvenimento. Forse perché ritengo che a quell’età non avesse consapevolezza di ciò che stava facendo e nemmeno io. Però leggendo questo articolo capisco solo ora di quello che è accaduto e della possibile gravità. A 12 anni ebbi un’esperienza simile con un mio pari durante una gita scolastica e anche lì pensavo che fosse una cosa normale ( mi diceva che tra ragazzi era normale )ma ora mi sento un po’ intimorito dopo che sono riaffiorati questi ricordi nonostante non diedi peso a queste esperienze adolescenziali. Ho avuto una vita sessuale attiva, non ho mai sofferto di disturbi d’ansia in merito a questi episodi “dimenticati” e “normalizzati” . Come dovrei interpretare questi ricordi? Sono dei possibili abusi anche se avvenuti tra persone lungi dall’essere pienamente consapevoli? Sono abusi meno gravi rispetto a quelli subiti da persone adulte? La ringrazio anticipatamente .

    1. Author

      Gentile Simone,
      il tema degli abusi tra adolescenti e minori è molto delicato e complesso. Va valutato con attenzione di volta in volta, ma un adolescente ha comunque la maturità sessuale per comprendere atti che un minore non possiede. Purtroppo anche le situazioni in cui un minore (soprattutto al di sotto dei 10 anni) viene coinvolto da adolescenti in attività di carattere sessuale sono definibili abusanti. Diverso è il caso delle esplorazioni preadolescenziali che, sempre se consenzienti, sono frequenti e hanno una funzione esplorativa proprio della sessualità che dai 12 anni in poi inizia a maturare a pieno. Per quanto riguarda le sue domande, la gravità dell’abuso non viene letta sulla base del singolo episodio, ma inserita in un contesto più ampio. Il vissuto che la persona ha avuto di quella esperienza è fondamentale e molte volte si riesce ad elaborala e superarla al meglio anche con le proprie risorse mentali. Se non sente difficoltà o problematiche, anche se ha vissuto un episodio simile, non è necessariamente detto che debba avere subito fratture gravi o intoppi nel suo percorso evolutivo.

  4. Salve le scrivo per avere una sua opinione a riguardo. Dopo tanti anni di dipendenza emotiva con sofferenze estreme ho iniziato a lavorare sulla causa e indagando il mio caso e ricollegandomi alla mia adolescenza oltre ad aver scoperto le ferite di mancanza di amore, ho avuto non so se chiamarlo abuso da parte di mio nonno, non un rapporto sessuale, ma sono stata toccata e baciata nelle parti intime. Oggi non ricordo come ho vissuto questo malessere,
    ma c è una cosa che ricollega tutto la mancanza di autostima che ho avuto da sempre ,la paura degli altri quando ero piccola, la fiducia in me stessa, e credo che io abbia sempre avuto nei rapporti personali 7 sociali sempre un distaccamento, strani pensieri. Crede che questi fattori possano influire su questo abuso?

    1. Author

      Gentile Danila,
      l’abuso sessuale include qualsiasi comportamento a sfondo erotico in cui venga coinvolto un minore. Non si tratta solo di violenza sessuale in senso stretto, accadimento tra l’altro molto raro se si tratta di minori. Ciò che le è capitato è purtroppo una esperienza che possiamo certamente definire di abuso. Per rispondere alla sua domanda, posso dirle che i fattori che descrive sono probabilmente anche da ricollegarsi a questa esperienza. Ovviamente c’è da inserirli nella sua storia personale, ma l’esperienza di abuso influisce con certezza su autostima, colpa e vergogna.

  5. Buonasera..sono una ragazza di 20 anni..dagli 8 ai 10 anni circa mio cugino di 4 anni piu grande di me ha abusato di me..insieme a mio cugino piu grande di me di un anno che credo fosse anche lui vittima poiché bambino…ricordo di essere stata usata come cavia per spiegare il corpo femminile dal piu grande al piu piccolo…i rapporti son durati per due anni circa finche non ho sviluppato e capito cosa stesse succedendo…inizialmente avevo degli incubi e credevo di essere incinta (come detto, non sapevo nulla di quello che stavo facendo essendo piccola) poi ho seppellito tutto e non ne ho mai fatto parola con nessuno come mi fu detto da loro..ultimamente mi torna in mente spesso..non ho mai avuto un ragazzo, mi sento a disagio nelle vicinanze dei maschi, mi rifiuto di crescere, mi masturbo varie volte al giorno, non riesco ad organizzarmi o a prendere impegni, sono molto insicura, cerco sempre la validità dai maschi sui social da cui mi faccio desiderare per poi allontanarmi…il suo motto era soffri in silenzio che mi ha portato a cambiare radicalmente carattere da estroversa ad introversa ed alle medie mi ha portato a starmi zitta mentre subivo bullismo perche me lo meritavo che mi ha portato ad aver paura di uscire, superata dopo circa 4 anni…crede siano comportamenti collegati?

    1. Author

      Gentilissima,
      certamente la sua esperienza di abuso può essere complice di queste sue problematiche. Molto importante è conoscere sempre la storia personale di ognuno per poter comprendere meglio dove e come questi abusi si sono andati ad inserire nel corso dello sviluppo. In questo modo si può superare e correggere queste difficoltà. Il consiglio rimane sempre quello di chiedere supporto per riuscire ad affrontare il trauma e quindi curare i sintomi che ha provocato.

  6. Buona sera, vorrei dire a tutte le persone che sono in difficoltà di non abbattersi, anche quando il mondo sembra insostenibile,
    sono anche io vittima di un abuso da parte di mi cugino, avevo 6 anni e lui 16.
    Questo mi ha comportato dei problemi e delle deviazioni in ambito sessuale che tuttora risiedono dentro di me, con coraggio e una buona psicoterapia sto affrontando tante problematiche del passato per elaborare e ricostruire situazioni che hai tempi non avevo gli strumenti per affrontarli.
    Il mio non è uno sfogo personale ma è un modo per dire a tutte le persone che sono in difficoltà che non sono sole e che esistono gli strumenti per rendere la propria vita migliore.
    Grazie

  7. Buongiorno,ho 44 anni, mio ha abusato di me per 3/4 dai 5 ai 9 prima non ricordo, … ovviamente tutto finito perché ai miei 9 anni è morto, non ne parlai all’inizio con nessuno come nonno mi aveva chiesto,era il nostro segreto,finché mia madre mi scopre a toccarmi a 9 anni e mezzo circa chiedendo chi mi avesse insegnato, il nonno ingenuamente risposi…..Kataklisma familiare,nessuno mi credeva anzi ero io che provocavo,…lasciamo stare gli appellattivi, INGIUSTAMENTE…Da lì le prime fughe,poi chiusa in un collegio di suore chiesto da me per rimediare ai mie peccato, ma haime ero una ragazza carina e piacevole..ero già alle medie……insomma ho confuso il sesso con l’amore, che non so cosè per tanti anni,mi ho cercato di autodriggiermi tutta una vita convinta che il ricordo passasse, e devo dire che finché ero tossica ,lo dimenticavo, ma ero sempre incazzata e mal fidente con tutti… Poi l’universo ha provato a farmi diventare madre ed ora son qui con tutte le mie paure la mia zero autostima, il terrore di incontrare un uomo che magari a me piace ma se tocca la mia piccola io lo farei a pezzi…difficile riassumere tutto… Riuscirò a venirne fuori, ah dimenticavo madre anafettivva ed io simile,con immensa tristezza sempre nel cuore

    1. Author

      Gentile Mary,
      la ringrazio per la sua testimonianza. La sua difficile storia è purtroppo tristemente riassuntiva degli effetti distruttivi che una esperienza di abuso simile può avere sulla vita di chi li ha subiti. Se può, pensi di chiedere un supporto, merita di potersi alleggerire e liberare di questo peso che non deve raccogliere come eredità imposta dagli altri.

  8. Buongiorno dottoressa, mia figlia di 5 anni e mezzo un paio di mesi fa ci ha riferito che quest’estate il cugino (di 10 anni più grande) le ha fatto un “massaggio sulla patatina che le ha fatto male”. Io l’ho sempre vista come una bambina allegra e serena. Esiste un modo, uno specialista o qualche attività che possiamo fare per capire se questo evento le ha lasciato conseguenze? Ci è stato consigliato di non parlargliene, ma come posso essere sicura che la cosa sia stata “solo” quella e non ci sia di peggio che non ci ha raccontato? La ringrazio.. questo fatto sta distruggendo la relazione tra me e mio marito, senza contare i problemi nelle relazioni con mia sorella ed il resto della famiglia che pare minimizzare quanto accaduto. Grazie ancora. Rebecca

    1. Author

      Gentile Rebecca,
      è molto importante in certe situazioni non farsi prendere dalla paura e non trasmettere ansia e tensione. I bambini hanno un modo differente dagli adulti di processare i traumi e gli elementi che entrano in gioco perchè un’esperienza come quella dell’abuso non sia gravosa sullo sviluppo sono molti. Per tranquillizzarsi può chiedere un aiuto di un terapeuta infantile che sicuramente saprà offrire supporto ed eventualmente tranquillizzarla.

  9. Salve, è definito abuso sessuale anche quando a farlo è un adolescente e a subirlo è un bambino? Mi spiego meglio: io da bambino, in un’età compresa tra i 7 e i 10 anni ho continuato a subire molestie sessuali da parte di un mio cugino di 5 anni più grande di me. Io non ho mai cercato di provocarlo ma nemmeno di fermarlo perché non mi rendevo conto di cosa stesse accadendo. In età adolescenziale (a partire dai 16/17 anni) ho iniziato ad avere i primi problemi personali che qualche anno più tardi mi hanno causato parecchi problemi. Assumevo droga e alcool, ero violento anche per via del quartiere in cui sono cresciuto e sono stato anche in carcere. In più non sono mai riuscito ad avere una relazione con una donna. Sessualmente a 41 anni mi conosco bene e sono certo che mi interessano solo le donne ma ho difficoltà a rapportarmi con loro. Tutto questo quadro sono convinto che sia essenzialmente collegato a ciò che mi è capitato da bambino. Sbaglio?

    1. Author

      Gentile Ugo,
      sebbene gli abusi sessuali di minori adolescenti su minori in età infantile abbiano caso per caso la necessità di essere valutati, nondimeno si tratta di un abuso meno grave o con conseguenze più lievi. Un rapporto abusante è sempre tale, ovvero un quando un bambino che non ha la maturità sessuale adeguata, viene coinvolto in comportamenti promiscui da un adulto o da un adolescente che – con a volte attenuanti maggiori – è comunque in grado di comprendere cosa stia accadendo. I sintomi che descrive ci dicono che vive un disagio che forse sarebbe opportuno approfondire in sede adeguata. Certamente gli episodi di abuso possono avere un ruolo importante nella genesi delle sue problematiche psicologiche.

      1. La ringrazio del suo tempo. Ho iniziato ad avere scatti d’ira principalmente a partire dalla quarta elementare (e per diverso tempo credevo fosse dovuto all’educazione severa e a volte violenta di mia madre oltre che alle tensioni che c’erano in famiglia in quegli anni dovuti ai non pochi litigi dei miei) e solo a 14 anni ho iniziato a capire cosa mi era capitato fino ad arrivare ai 16/17 anni in cui ho iniziato a dover fare i conti con una rabbia sempre più feroce che avevo dentro e che sono riuscito molto a domare solo grazie alla musica. Il Metal estremo per intenderci, lo stesso genere che viene da molti demonizzato a me ha aiutato a convogliare positivamente tutta la mia negatività anche se ho fatto cose di cui non vado assolutamente fiero. Per tanti anni ho odiato me stesso e la mia vita e ogni volta che pensavo a ciò che mi era capitato mi veniva il voltastomaco e mi incolpavo ferocemente. Ho dovuto fare i conti con un carattere di certo non equilibrato ma ad un certo punto credevo anche che stessi esagerando con ciò che mi era capitato fino a quando non ho letto dei problemi che incorrono chi ha subito abusi sessuali e allora mi sono definitivamente reso conto che stavo sottovalutando il problema anche per via del fatto che ho una vita sentimentale e sessuale che fa letteralmente schifo. Non è normale che uno come me, specialmente alla mia età non abbia mai avuto una relazione e che faccia fatica a rapportarsi con le donne. È indubbio il fatto che ci sia una patologia profonda che non va di certo sottovalutata. La ringrazio ancora, di cuore veramente

        1. Author

          Gentile Ugo,
          rendersi conto della natura dei problemi che si stanno vivendo è un ottimo punto di partenza per potersi dare quell’aiuto che merita. Se riesce, provi a chiedere un supporto e a lavorare su questa storia per impedirle di tormentarla ancora. Le auguro il meglio.

  10. Salve, le scrivo per fare una domanda.
    Un abuso/violenza è definito tale anche quando l’adolescente non obbliga/inganna il bambino? Mi spiego meglio…se un adolescente ed un bambino hanno contatti sessuali, ma non è l’adolescente a chiederli/obbligare il bambino, bensì è il bambino stesso che lo fa (per esempio, se stanno vicini, é il bambino che “allunga” la mano, senza che l’adolescente dica niente) é sempre un abuso? Come può influire questo tipo di abuso nella crescita del bambino? É meno grave rispetto ad un abuso dove é la persona più grande che obbliga il bambino a fare certe cose? Grazie.

    1. Author

      Gentile Emanuele,
      un abuso è definito tale quando una persona che è pienamente in grado di comprendere i significati delle sue azioni, agisce su un’altra che invece non ha piena coscienza di quanto accade. I bambini non “allungano” le mani, i bambini possono sperimentare per una questione evolutiva naturale o replicare azioni che hanno visto o che purtroppo hanno subito, ma non hanno la consapevolezza di cosa quei gesti significhino a pieno o delle conseguenze che atteggiamenti prematuri potranno avere sul loro sviluppo. Se un bambino assume atteggiamenti ambigui, semplicemente va fermato e gli va spiegato il perchè. Se lo si lascia fare, certamente si sta abusando e certamente la gravità della situazione è la stessa.

      1. E su questo sono d’accordo con lei…ma se l’altra persona é un’adolescente in pieno sviluppo (sessuale,ormonale,fisico e mentale), che non penso si renda conto a pieno di quello che è successo, è anch’esso definito un abuso? Purtroppo mi é successa questa cosa in famiglia, e vorrei raccontarla.
        Un giorno è venuto mio figlio grande (ora ha 18 anni) e in lacrime mi ha detto di quello che è successo con suo fratello (ora 9 anni), dicendo che hanno avuto dei “contatti” sessuali, ma non con obbligo,violenza o altro genere di cose, ma semplicemente (da come dice lui) succedeva che il piccolo voleva sempre stare con lui per “allungare” la mano dove non doveva. I miei 2 figli hanno sempre avuto un rapporto bellissimo, e tutt’ora si vogliono un mondo di bene, e inoltre mio figlio più grande mi ha detto che quando si é reso conto della gravità della cosa (aveva 17 anni) è stato lui a dire di smettere al piccolo. Lui mi dice che non ce la fa più a vivere con questo senso di colpa, e si vede chiaramente che ci sta male. Non saprei come muovermi…io vorrei risolvere questa cosa e mantenere i bellissimi rapporti nella fagmiglia, e tra i miei figli, ma non so come fare…lei cosa ne pensa di questa storia?
        Aggiungo che adesso mio figlio grande vuole iniziare l’università, avviare il suo futuro, ma non riesce a causa di questo senso di colpa e di questa situazione. Inoltre, il piccolo non ha alcun tipo di problema, è un bambino solare, pieno di amici.

        1. Author

          Gentile Emanuele,
          l’adolescenza è la fase di maturazione sessuale, relazionale ed affettiva per eccellenza. Sebbene i ragazzi siano ancora percepiti come “piccoli” la loro maturazione e quindi consapevolezza di certe dinamiche è evoluta rispetto a quella dell’infanzia e tra i 15 e i 18, si equipara lentamente a quella adulta. Non mi è possibile esprimere in questa sede un parere più complesso sul caso specifico, ma certamente suo figlio, visto il senso di colpa e la situazione di disagio che sta provando in merito all’accaduto, gioverebbe di un consulto professionale. Inoltre, per conoscenza, le dico che i bambini che hanno subito comportamenti abusanti spesso non mostrano evidenti cambiamenti, ma sarebbe il caso di valutare un consulto anche per il più piccolo.

          1. Grazie per l’esaustiva risposta, le pongo un’ultima domanda. Lei crede che con il giusto supporto, questa cosa si risolverà (per quanto sia possibile) e che non creerà problemi nel rapporto tra i miei figli? Perché le giuro che il loro è un bellissimo rapporto, e mi farebbe male vederlo svanire. Grazie

          2. Author

            Gentile Emanuele,
            i ragazzi in età dello sviluppo, se seguiti adeguatamente, hanno molte possibilità di risolvere al meglio le loro problematiche senza che esse abbiano tempo di solidificarsi e irrigidirsi, quindi fare danno nell’età adulta. Ci sono ottime possibilità che, con genitori attenti e professionisti competenti e preparati, i suoi figli superino tutto questo e certamente non si venga a ledere il loro bel rapporto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *